Secondo intervistato, con le “fatidiche sette domande”, è Matteo Gianni, che pesca nel cuore dell’Argentario. Anche con lui parleremo un po’ del personaggio, delle tecniche di pesca, ma soprattutto della strumentazione che usa…
• Redazione
D – Ciao Matteo, come nasce la tua passione per la pesca?
R – La mia passione nasce 13 anni fa dopo un grave infortunio subito giocando a pallone. Mio cugino, per me come un fratello maggiore, aprì un negozio di pesca in paese. Iniziai così a frequentare il negozio e l’ambiente della pesca. La prima pescata fu alle tanute con il mio maestro di sempre Massimo. Poi il primo dentice, sempre ospite in barca di un signore. Da lì scattò dentro di me una scintilla e comprai un Boston 13 con un 25 cv, poi presi la patente nautica e due barche, una di 6 metri ed una bellissima 25 piedi dopo qualche anno. Fino ad arrivare al magnifico Barracuda di Joker Boat che uso oggi.
D – Qual’è la tua specialità di pesca preferita?
R – Pratico drifting al tonno anche a livello di competizioni, bolentino di profondità in estate con la ricerca di grandi tonni nelle acque profonde, ma la cosa più bella per me è la traina con il vivo, nello specifico con il calamaro dai primi di settembre a fine febbraio.
D – Quanto tempo riesci a dedicare alla pesca?
R – Il tempo per la pesca è sempre poco. Per quanto nasconde il mare e per le condizioni meteo marine da affrontare. Diciamo in ogni caso che mediamente riesco ad andare in mare almeno due volte a settimana, gare escluse.
D – Sei testimonial Humminbird, perchè hai scelto questo brand?
R – Ho scelto Humminbird perché sono stato il primo all’Argentario ad installare il Minn Kota e quindi essendo molto affascinato dal sistema di interfacciamento tra lo strumento e il motore ho iniziato con un Helix 12. Anche la funzione Autochart live è stata “un plus” per avvicinarmi a questo brand.
D – Che apparato/i utilizzi?
R – Helix 12 ds con sonda di poppa Dual Specrtum ed un Apex 13 con sonda passante 50/200 e sonda di poppa ds;
D – Quale pensi siano i punto di forza del tuo/tuoi apparati per il tipo di pesca che pratichi?
R – Sicuramente il Minn Kota e l’Autochart con l’interfacciamento di entrambi per la traina con il vivo hanno aperto a me ed a tanti altri, un nuovo modo di interpretare gli spot di pesca;
D – Infine quanto reputi importante oggigiorno l’impiego di un apparato multifunzione o di un ecoscandaglio nel tuo tipo di pesca, e perchè…?
R – Lo reputo importante se non fondamentale. L’importante è saper leggere lo strumento e quindi cogliere tutte le informazioni necessarie per leggere la corrente, i cambi di fondale, le marcature dei pesci foraggio o dei predatori. Quindi avere le maggiori informazioni per approcciare al meglio la giornata di pesca.