Tradotto letteralmente il nome del brand SeaQuake Insane Fishing significa “pesca folle”, ma dietro, di folle, c’è veramente poco…
• Luciano Pau
Molti brand ed attività nascono perché dietro c’è la passione e la conoscenza del settore da parte di chi arriva a dar loro vita. Sono idee che pian piano diventano realtà e che poi si trasformano in “punti di arrivo” nella testa di chi percepisce che sul mercato non c’è nulla di simile o perché, semplicemente, non c’è nulla che soddisfi appieno le proprie necessità di utente. Anche per il marchio SeaQuake Insane Fishing tutto o quasi nasce così… Pescatori appassionati da anni, ma anche ingegneri professionisti che, ad un certo punto, decidono di punto in bianco di mettere in campo progetti prima per se stessi e poi, di condividere tali progetti con coloro che nutrono la stessa passione. Il marchio SeaQuake è un giovane marchio Made in Italy. Nasce in Campania e punta sin da subito su prodotti studiati e progettati ad hoc, dalle caratteristiche differenti a seconda della specialità per cui gli attrezzi saranno impiegati. La costruzione delle canne prevede l’impiego di tecnologie miste, moderne, che siano in grado di rispondere alle necessità nel momento stesso in cui la necessità si presenta. Le canne da pesca SeaQuake devono poter dare il giusto supporto all’angler dalla ferrata e sino al recupero del pesce, indipendentemente dalla taglia e tipologia della preda stessa.
E per capire esattamente ciò che servirà al consumatore finale “x”, al fine di realizzare per lui un “oggetto personalizzato” e non solo nell’estetica, non c’è miglior modo che entrare in sinergia con l’utente stesso. Attraverso un team di esperti la SeaQuake fa proprio questo: capire per poi progettare… Perché secondo la filosofia aziendale vendere un prodotto che poi non soddisfa appieno il cliente è inutile, se non addirittura sminuitivo e deleterio per il prodotto. Il cliente in SeaQuake viene messo in primo piano e come tale, seguito passo dopo passo, fino alla consegna di ciò che insieme è stato costruito. Le canne devono “poter rispondere” con la giusta potenza in presenza di catture importanti, devono avere una “schiena cattiva” ma nel contempo un “animo buono”, per garantire divertimento e risultati anche con prede un po’ meno gravose. Un tonno che riparte all’improvviso deve poter essere gestito nel miglior modo possibile, stessa cosa dicasi quando si deve staccare un pesce dal fondo, girargli la testa. È ovvio che gli attrezzi non risolvono tutti i problemi, ma sicuramente un attrezzo giusto aiuta, ed anche tanto…
Alla base della costruzione delle sue canne da pesca, SeaQuake adotta dei materiali di primario livello qualitativo e la tecnologia HPCT, acronimo di High Performance composite Tecnology. I blank sono selezionati uno ad uno e la loro lavorazione avviene in ambienti controllati. Tre le fasi principali della costruzione: il pre-riscaldamento – che riduce la viscosità della resina ed aiuta le fibre ad essere impregnate in modo omogeneo; la cura – l’essicazione della matrice attraverso un forno a temperatura controllata che minimizza le distorsioni termiche e la possibile nascita di tensioni residue da ritiro; ed infine la post cura – la parte finale che prevede, dopo la fase di raffreddamento della resina, un secondo riscaldamento della stessa per garantire una corretta reazione ed evitare distorsioni “da ritiro”. E visto poi che “anche l’occhio vuole la sua parte” l’”outfit” delle canne è del tutto personalizzabile. Dai colori alla componentistica, ai materiali. All’uopo vengono montati anelli ed accessori delle migliori aziende sul mercato mondiale.
La produzione attuale? Basta entrare nel sito https://www.seaquakefishing.com che include anche l’e-commerce, per scoprire prodotti racchiusi in un catalogo in cui si possono trovare, oltre alle canne, anche accessori ed attrezzi per pescare, come mulinelli ed accessori vari. In quest’ultimo settore specifico al momento sono tre le famiglie disponibil per altrettante specialità: Drifting al tonno, Traina con il vivo e Slow Pitch. Le serie disponibili sono: la EROICA, montata ACID, una monopezzo da 175 cm. con libbraggio da 20/30, 30/50 e 50/80 libbre; la FORTALEZA, con manico curvo e stesso libbraggio da 20/30, 30/50 e 50/80. Infine, per il momento, la MEDELLIN, ideale per la traina col vivo, che sfrutta appieno le potenzialità della tecnologia HPCT. Monopezzo montata ACID da 196 cm. con libbraggio da 6/12 e 12/20. Per tutti gli attrezzi inoltre, componentistica SeaQuake, Alps, Fuji e Alutecnos oltre alla possibilità di customizzazione per ciò che concerne colori, greche e SIC. I manici sono sempre in EVA, con diametri da 30 e da 35 mm.
Ma non finisce qui! Perché come detto siamo solo all’inizio di una nuova avventura, un’avventura che si prospetta florida e longeva. Un fiore all’occhiello in più per il nostro mondialmente amato Made in Italy!
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Luciano Pau
Giornalista iscritto all’Ordine Interregionale del Lazio e Molise dal 1995, vanta un’esperienza di oltre 35 anni nel mondo della nautica e dello sport, tra cui la pesca, che segue ormai assiduamente da oltre 10 anni. Ha collaborato per vent’anni con alcune delle principali riviste del settore nautico e pesca, occupandosi di test d’imbarcazioni e di gommoni, di articoli tecnici legati alle tematiche nautiche e motoristiche in genere, di elettronica, attrezzature da pesca e seguendo eventi a livello nazionale ed internazionale. Oggi è direttore del web magazine Fishing Boat Magazine ed organizzatore di eventi.