L’attesa durante una battuta di pesca a drifting è una delle fasi meno gradite ma che fanno parte di questa disciplina. Ci sono però tanti modi di far scorrere il tempo in modo utile e gradevole…
• Riccardo Spoti
La straordinaria tecnica del drifting al tonno rosso o ai grossi pelagici in generale effettuata nei nostri mari, in questi ultimi anni ha raccolto numerosissimi consensi e ammaliato migliaia di pescatori con il sogno principale d’incontrare prima o poi il grande pesce. Considerata da alcuni molto statica, grossolana e poco impegnativa, questa eccezionale tecnica di pesca è invece a nostro avviso e senza dubbio, una delle più complete e complesse, aperta alla fantasia e all’estro che alimenta l’animo di tutti noi cacciatori di grandi emozioni. Innanzitutto, rispetto ad altri sistemi di pesca come per esempio la traina o lo spinning, non siamo noi a dover trovare i pesci ma sono i pesci a dover trovare le nostre esche e quindi è fondamentale porsi nel miglior modo possibile, rispettando meticolosamente tutte le fasi, dall’ancoraggio alla pasturazione, dagli inneschi alla piombatura, al posizionamento delle canne. Poi la fase più critica, quella che quasi tutti vorrebbero più corta possibile ma che inevitabilmente, tranne qualche rara eccezione, è invece la più lunga e noiosa, ossia quella dell’attesa.
Come per magia però, è proprio in questa fase che si vivono quasi sempre le emozioni più belle, con i nostri sensi, una volta sistemato tutto, che si preparano a godere del lavoro fatto e del desiderato suono di uno dei cicalini dei mulinelli in pesca. Concentrarsi quindi a rendere questa attesa, indefinibile temporalmente, il più piacevole possibile, è un’operazione a nostro avviso molto intelligente. Cosa di meglio quindi, dovendo aspettare, che godere di uno stupendo panorama? Il mare come cornice, l’ottimo posizionamento della barca pronta a sganciarsi, i pasturatori che girano perfettamente, le canne posizionate sul rocket in maniera impeccabile, gli strumenti di bordo accesi nella giusta modalità, i galleggianti in pesca, non fanno parte di tutto questo? E’ per questa ragione, per dare anche un senso estetico alla nostra azione di pesca, un appagamento più profondo rispetto al solo risvolto pratico, che alcune aziende moderne stanno orientando la loro produzione.
Una di questa è senza dubbio la italianissima Top Game che ha introdotto sul mercato già da alcuni anni i galleggianti colorati Tuna Float. Ergonomici ed ecologici, sostituiscono le bottiglie di plastica o i palloncini di vario genere, e per questo vanno perfettamente in tale direzione. Questi galleggianti, oltre ad una resa estetica, hanno comunque un’utilità pratica dovuta al loro esclusivo sistema di aggancio/sgancio rapido ed alla possibilità di scorrere con il loro largo moschettone di nylon e fibra di vetro, lungo il filo durante le fughe del pesce, indicandone sempre in maniera nitida ed immediata le direzioni e i cambi improvvisi di rotta.