È inverno, fa freddo e molti pescatori depositano in cantina le proprie attrezzature da pesca per rispolverarle in primavera. Ma non tutti perché i temerari, quelli veri, sanno approfittare di ogni stagione per pescare ciò che la natura offre anche nel periodo invernale. Una delle tecniche più redditizie è sicuramente l’eging a seppie e calamari che può regalare davvero emozioni inaspettate e in questo articolo vedremo come farlo al meglio.
• Fabio Storelli
Attrezzatura che conta
Fino a qualche anno fa spesso si utilizzava la stessa canna da pesca per fare più tecniche mentre oggi, grazie anche ai continui studi da parte delle aziende di settore, si è arrivati ad avere attrezzature create appositamente per una tecnica specifica. E quindi anche per l’eging, fino a poco tempo fa chiamato spinning ai calamari, il mercato si è letteralmente sbizzarrito ed ha messo a disposizione dei pescatori sportivi una notevole quantità di attrezzature per tutte le tasche.
Una valida canna da eging accoppiata ad un mulinello di taglia adeguata a mantenere bilanciata l’attrezzatura sarà la dotazione necessaria per avvicinarsi a questa tecnica e il tutto sarà condito da un buon trecciato sottile, un fluorocarbon da usare come shock leader, una discreta dotazione di egi (cinque per iniziare saranno più che sufficienti) e una comoda scatola dove riporre le esche. Oggi, per gestire al meglio l’ingombro ed evitare di avere una miriade di sacchetti appresso, si opta spesso per gli spallacci che si indossano comodamente senza intralciare le fasi di lancio e recupero, rimangono appoggiati sulla schiena e all’occorrenza si possono girare sul davanti per avere sempre tutte le esche a portata di mano. Oltre ad essere estremamente comodo evita le purtroppo frequenti dimenticanze di materiale sparso per gli spot di pesca visitati.
A completamento di tutta l’attrezzatura sarà fondamentale dotarsi di una torcia da testa per avere sempre una chiara visione di dove camminiamo, soprattutto in scogliera e zone particolarmente buie e per avere un fascio luminoso da puntare in acqua nelle fasi di recupero della preda.
La scelta dello spot
Scegliere lo spot nella pesca a eging non è così difficile se calcoliamo che i calamari sono attratti dalle luci e prediligono fondali sabbiosi ricchi di posidonia anche se spesso si possono trovare su fondali rocciosi dove amano cacciare nel buio della notte grazie ai loro grandi occhi con cui riescono a scovare facilmente le prede.
Moli e banchine portuali e le lunghe spiagge di sabbia saranno da preferire per un primo approccio sullo spot variando di tanto in tanto gittata di lancio e velocità di recupero per sondare il fondale a tutti i livelli. Il calamaro lo si può trovare in tutta la colonna d’acqua mentre polpi e seppie vivono a stretto contatto con il fondo e andranno cercati con lenti movimenti dell’egi alternati a scatti che imprimeranno all’esca un veloce movimento verso l’alto per poi farlo ricadere sul fondo. E’ proprio in quel momento che spesso il cefalopode scatena il suo attacco.
Quando
Se parliamo di seppie e polpi, pur avendo loro una stagionalità in cui le catture diventano più abbondanti, la ricerca può essere fatta tutto l’anno mentre i calamari si avvicinano a terra principalmente nel periodo invernale quando vengono a deporre le uova nelle praterie di posidonia che spesso si trovano lungo gli arenili da pochi centimetri sotto la superficie fino ai 25-30 metri. Se è pur vero che il calamaro è una preda prettamente invernale nelle isole come l’Elba e la Sardegna già dai primi giorni di settembre si possono fare catture interessanti non solo dalla barca. Questo grazie anche al continuo ricambio d’acqua di cui le isole godono.
Che dire quindi se non siete troppo freddolosi non vi resta che provare questa bellissima tecnica invernale che regalerà fantastiche catture belle per l’occhio e, perché no, anche per la cucina.
Fabio Storelli
Grande appassionato di pesca dalla barca, in tutte le sue varianti, fin dalla tenera età. Negli anni si è fatto rapire dall’interesse anche verso l’elettronica di bordo, come ecoscandagli, motori elettrici e gli irrinunciabili ROV subacquei, che Fabio utilizza per scoprire i segreti di vecchi e nuovi spot di pesca. Dal 2017 è CEO di TLM Nautica, il noleggio barche in Liguria, a Santa Margherita Ligure, con cui riesce a far divertire i pescatori di tutto il mondo a bordo delle barche disponibili a noleggio, super attrezzate per la pesca.
Per ulteriori contatti: www.tlmnautica.it