Siamo nel profondo sud della Puglia, lato Ionico. Di qui a poche decine di chilometri dallo Ionio si passa all’Adriatico
• Mimmo Marfè
Le correnti che dall’Africa arrivano all’Egeo, nella strada di ritorno imboccano proprio queste sponde prima di risalire tutto il golfo di Taranto e portano sostanze nutrienti che favoriscono la presenza di numerose specie ittiche.
Arrivando da Nord passeremo prima per Porto Cesareo e Gallipoli. Il bianco delle calle qui è presente come in altri pochi posti del Mediterraneo.
La roccia è ben presente e il misto è ben visibile sul fondo. Vi sono ancora ampi tratti litoranei caratterizzati dalla macchia mediterranea. Dopo le lunghe spiagge di Torre Mozza e di Torre San Giovanni, troviamo una spiaggia dalla forma arcuata e dalla profondità medio bassa, caratterizzata da roccia a sud.
Lido Marini
L’accesso è semplice in quasi tutti i punti. La prima barra di interesse piscatorio si trovi localizzata tra i 60 ed i 90 metri. Più esterna verso sud, più a portata di lancio il lato nord. La spiaggia ha una caratteristica; tranne condizioni particolari il pesce è da intercettare sempre a buone distanze anche se non proprio estreme; solo in presenza di profondi canaloni si ha un avvicinamento dello stesso alla riva. Quindi volendo definire una scheda tecnica possiamo considerarli da media – lunga distanza.
Gli attrezzi
Saranno utilizzate attrezzature che riescano a gestire senza troppi problemi piombature in grado di volare oltre i 100 metri. Con una canna armata con un trave a due ami, ovviamente completi di esche, con fili in bobina che nel dubbio circa le prede non possono essere troppo sottili, riuscire a posizionare esca e piombo a 100 metri non è proprio un giochetto specie se c’è vento frontale. Altro è se la configurazione è dedicata esclusivamente alle mormore dove un 16 o un 18 in bobina saranno più che sufficienti.
Lanciare un 125 o 150 grammi con uno 0.16 in bobina o con uno 0.23 non è assolutamente la stessa cosa. Ovviamente occorrerà un parastrappi. Ottimi trecciati con carichi di rottura intorno ai 20 chili svolgeranno più che egregiamente il proprio lavoro abbinandoli a un trave abbastanza lungo in nylon. Inoltre fino al diametro del 20 converrà costruire delle code di topo; filo in bobina del 16, tre metri dello 0,25, 7/9 metri di trecciato.
Dal 23 a salire invece si potranno collegare direttamente filo di bobina e parastrappi. Tra quelli in commercio riteniamo che i più idonei al surf casting siano quelli di tipo conico, che hanno però lo svantaggio di un prezzo elevato e specializzazione per la tecnica Nage. Se le nostre preferenze andranno invece su shock leader in nylon la scelta tra i conici sarà davvero ampia.
Spiagge non facili da affrontare frequentate da qualche generazione di surf caster che hanno trovato nel long casting un buon alleato per ottenere poi in pesca le distanze necessarie. Nella provincia è presente qualche società, la più antica l’Over Fishing Salento, tra i cui iscritti è diffusa la cultura del lancio, con risultati che hanno portato in passato qualche suo atleta nel giro della nazionale di lancio.
Pesci e esche
Per le mormore, ben presenti durante la bella stagione, a cui il servizio è maggiormente rivolto, l’esca principale è ovviamente l’arenicola, con muriddu (sempre più raro) e coreano quali esche più che alternative proprio di riserva. Poco usato il cannolicchio. Queste spiagge del Salento presentano una concentrazione di orate di taglia davvero interessante e non solo con mare calmo e durante il periodo mite. Bibi e americano le esche più indicate ma con catture testimoniate avvenute anche con la striscia di calamaro. Poi in inverno è buona la concentrazione dei gronghi con esca di crociere scelta tra calamaro e sardina.
Mimmo Marfè
Giornalista, una vita vissuta in riva al mare. A sette anni le prime esperienze da riva con primordiali cannette in bambù, poi le prime telescopiche in fenolico. In Sardegna a fine anni 70 le prime esperienze dalla spiaggia e le prime catture mirate. La passione abbinata alla continua ricerca porta alla possibilità di poter elaborare modalità di pesca dalla spiaggia in ambito Mediterraneo. Da qui il primo libro “Surf Casting In Mediterraneo” edito come i successivi quattro dalla casa editrice Olimpia. Esperienze condivise sulle pagine del pioneristico Surf Casting Report, poi di Pesca in Mare e per decenni di Pescare Mare. L’approdo all’editoria digitale come naturale evoluzione della comunicazione con la consapevolezza che anche per me c’è sempre possibilità imparare.