Dopo anni di progettazione e produzione di scafi motorizzati esclusivamente con entrobordo nel 2019 in Tuccoli si è profilata l’idea di una produzione alternativa, motorizzata con i fuoribordo. Ecco la prova del T280 FB.
• Luciano Pau
Settant’anni e non sentirli, o quasi, perché settanta sono comunque un bel numero. Eppure sono queste le due cifre che identificano la storia del Cantiere Tuccoli, Made in Italy 100%, che fa parte della storia della nautica italiana quale cantiere produttore d’imbarcazioni per la pesca e di cruising boat, perché ricordiamo, le due attività possono perfettamente coesistere. L’avvento di nuova linfa imprenditoriale all’interno del Cantiere, con l’arrivo di Paolo Sanguettola in veste di Amministratore Unico, da sempre appassionato di mare e di nautica, ha portato anche nuova verve progettuale che, tra gli altri, vede la creazione di modelli non più unicamente motorizzati con gli entrobordo che hanno segnato il cammino del Cantiere livornese, bensì con i fuoribordo, con l’ottica di attualizzare prodotti “evergreen” dando loro una nuova vita. Eh si, perché passare da motori entrobordo a motori fuoribordo vuol dire anche aumentare il responso prestazionale degli scafi, oltre che aumentarne lo spazio vivibile a bordo e variare l’assetto. I fuoribordo rimangono più lontani dalle linee di carena a poppa e ciò cambia l’assetto degli scafi, liberano spazio a bordo, nella pancia dello scafo, ove ora si possono ipotizzare anche nuovi ambienti cui prima si doveva rinunciare, le prestazioni velocistiche aumentano in modo importante, mantenendo consumi che attualmente sono abbastanza simili a quelli riscontrabili con motorizzazioni “in pancia” e, non ultimo, si evita di bucare la carena per la linea d’asse. Altro vantaggio si ha a livello di costi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, e non è poco. Primo modello in gamma che è andato a beneficiare di questa “innovazione” è stato il T280, un natantone da poco meno di dieci metri di lunghezza con un peso di circa 5 tonnellate, motorizzabile nel caso specifico con una coppia di fuoribordo da 350 cavalli ognuno montati su bracket. E’ uno scafo che si può usare per la pesca grazie a spazi ben studiati per quest’impiego, ma anche per effettuare crociere con famiglia al seguito visto che l’ospitalità notturna si estende sino a sei persone, forte di una cabina prodiera, di una dinette centrale ed ora, con l’amozione dei motori entrobordo, di una cuccetta aggiuntiva sotto la postazione di pilotaggio. Noi abbiamo provato quest’estate il modello affidato a Marco Volpi, pluri-campione di pesca da natante prima del suo passaggio al modello più piccolo T250. Sul modello provato la motorizzazione abbinata non era quella massima di 700 cavalli, ma di 100 cavalli complessivi in meno, essendovi abbinata una coppia di Suzuki DF300. Lo scafo è realizzato in fibra di vetro facendo uso di resine vinilestere ed il pozzetto mette in luce l’attitudine alla pesca, misurando 2,53 metri di larghezza da murata a murata e 1,47 metri di lunghezza dalla murata di poppa all’area di pilotaggio. Qui sono concentrate le rastrelliere su ambo le murate, i portacanne ad incasso sui bordi che misurano 20 centimetri, gli occhi di cubia, la vasca per il pescato ed il tuna-door. La vasca per il vivo è al confine con l’area di pilotaggio, proprio dietro il divano, ed è completata da un tagliere. Servizi ed una grande stiva occupano invece un gavone a pagliolo centrale. Attraverso dei gradini laterali si va sui passavanti che conducono a prua ove si staglia un’ampia superficie dotabile di cuscini per dare sfogo alla propria passione per la tintarella. Proseguendo ancora, all’estremità c’è la delfiniera con il già disponibile di serie verricello elettrico. L’area di pilotaggio è coperta da Hard Top, utile oltre che per coprirsi dal sole o, montando le apposite tende, per consentire l’uso invernale o notturno dello scafo, anche come supporto per parte dell’elettronica, tra cui un box radio, un possibile secondo apparato per la navigazione, antenne varie, luci e portacanne. Volendo è anche disponibile in forma opzionale un Tuna Tower per l’avvistamento dall’alto dei banchi di pesce. L’area coperta ospita un divano trasversale con vano sottostante e schienale, alcuni gavoni portaoggetti e, sul lato di dritta, la poltroncina pilota regolabile, con cuscino sollevabile per la guida in piedi. La console è a destra, con apice stondato su cui prendono posto la bussola ed i vari strumenti dei motori, oltre agli interruttori di controllo, ai leveraggi dei motori, al volante in acciaio con pomello ed al poggiapiedi in basso. A sinistra si accede all’area notte. Appena giù dai gradini ci si trova con: a destra la dinette di quasi 3 mq con divani contrapposti e tavolo che diventano letti supplementari, ed a sinistra un angolo cottura con due fuochi, frigorifero e lavello in acciaio. Tutto il mobilio è realizzato in legno di ciliegio. A seguire il locale toilette separato con rubinetto/doccia e WC marino e la camera letto principale, che prevede un letto matrimoniale in diagonale per sfruttare al meglio lo spazio di accesso, armadio e vani a scomparsa, luci e passo d’uomo.
Dotazioni si serie
Bracket – Bottazzo, pulpiti e battagliola in acciaio inox – Interni in ciliegio – Verricello elettrico da 1000W con catena ed ancora – Parabrezza in alluminio con cristallo temperato e tergivetro – Presa corrente 220V e caricabatterie – Boiler 20 litri – Piastra cottura a due fuochi – Autoclave – Pompa acqua di mare per lavaggio pozzetto – Doccia – Cassa raccolta acque nere con pompa maceratore – Frigorifero – Timoneria idraulica – Cabina di prua con letto matrimoniale, mobili – Dinette con doppio divano e tavolo – Cucina – Seconda cabina sotto piano di calpestio – Divano in area di pilotaggio – Vasche vivo e pescato – Portacanne ad incasso – Tuna door
Spazi interni
Misure pozzetto: 253 cm di larghezza x 147 cm. di lunghezza
Altezza murate: 60 cm
Larghezza bordi: 20 cm
In acqua
La carena del T280 FB non è variata rispetto a quella impiegata per la motorizzazione entrobordo. Cambia solamente all’estremità ed esternamente, in quanto viene adottato un bracket su cui vengono fissati i motori ed è più robusta, visto che deve sopportare sollecitazioni maggiori. Anche la capacità di combustibile è rimasta invariata rispetto alla versione primaria, ossia 600 litri che si traducono in un’autonomia di almeno tre ore di navigazione a pieno regime di giri, perlomeno con i motori installati a bordo di quest’unità, ossia una coppia di Suzuki DF300AP, dotati di eliche da 14 x 21”. Si tratta di motori potenti, generosi nelle prestazioni, ma anche parsimoniosi nei consumi grazie alla tecnologia che adottano, molto basata sul Lean Burn, VVT e sul sistema di alimentazione Elettronica Multipoint Sequenziale. Al momento del test siamo in 7 a bordo, ed imbarchiamo circa 150 litri di carburante, 110 litri di acqua e tutte le dotazioni obbligatorie per legge. Le condizioni climatiche offrono mare calmo e sole. Con questa motorizzazione a poppa che, ricordiamo, non è la massima applicabile, si ottengono prestazioni veramente interessanti, in particolare per ciò che concerne il tempo d’ingresso in planata (circa 3”) e l’andatura ottimale da tenere con mare mosso o durante una traversata lunga. Ci si posiziona intorno ai 3.500 giri, si naviga a 24 nodi in modo estremamente confortevole e si consuma, udite, udite, poco più di 60 litri/ora. Se poi serve smanettare un po’ di più non c’è problema. Basta pigiare sulle leve e far salire i giri, ottenendo un incremento di prestazioni che arrivano a toccare vetta 44,2 nodi a 6.000 giri con i trim alzati del 50% rispetto al loro assetto neutro. Ovviamente occorre mettere in preventivo anche un’impennata dei consumi, che salgono a pieno regime a 194 litri/ora totali. Il regime minimo di planata viene mantenuto dallo scafo sino a 13 nodi e 2.800 giri che non è poco considerandone la stazza. La resa in navigazione è più spumeggiante che non con i motori in pancia ovviamente, ed anche le virate si basano su traiettorie più chiudibili ed efficaci anche ad elevato regime di giri, peccato che la timoneria installata risulti un po’ dura in queste situazioni. Il T280 FB è uno scafo asciutto ed in grado di affrontare l’onda di prua piena senza patemi, superandola in modo brillante e risolutivo e senza portare acqua a bordo. Sarebbe sicuramente curioso provare lo scafo anche con quei 100 cavalli in più installabili…
Le caratteristiche tecniche
Categoria do progettazione CE | B |
Lunghezza f.t. | m. 9,13 |
Larghezza f.t. | m. 3,04 |
Peso senza motori | kg. 5.400 |
Potenza max installabile | 2 x 350 hp FB |
Carburante di serie | litri 600 |
Acqua di serie | litri 110 |
Portata persone | n.8 |
Motorizzazione prova | 2 x 300 Suzuki AP – elica 14 x 21” |
Costruttore | Cantiere |
Rilevamenti
Giri | Nodi | Consumi l/h |
600 | 3 | 4 |
1.000 | 5 | 11 |
1.500 | 8 | 15,8 |
2.000 | 8,7 | 24 |
2.400 | 10 | 30 |
2.800 | 13 | 52 planata |
3.000 | 17 | 58 |
3.500 | 24 | 66 |
4.000 | 29,5 | 78 |
4.500 | 33 | 84 trim 50% |
5.000 | 37 | 102 trim 50% |
5.500 | 41 | 130 trim 50% |
6.000 | 44,2 | 194 trim 50% |
Condizioni generali di prova
Meteo: Assenza di vento, mare calmo e sole
Carichi: 7 persone, dotazioni di bordo, 150 litri di carburante, 110 litri di acqua – Hard-Top
- Velocità minima in planata 13 nodi
- Velocità di crociera economica 24 nodi
- Velocità di crociera veloce 37 nodi
- Velocità massima raggiunta 44,2 nodi
- Velocità al minimo senza trolling valve 3 nodi con due motori
Produttore
TUCCOLI – Fishing & Cruising Boats
Sede produttiva: Via Milano 15
57014 – Collesalvetti (LI)
Tel. +39 0586 980502
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