E’ la “più vecchia gara di pesca a traina” del nostro Paese. La Ricciola Cup ha quest’anno acceso la 35° candelina e come tradizione, scenario indiscutibilmente bello è stato quello dell’Argentario nei giorni 4 e 5 ottobre.
• Luciano Pau
Porto Santo Stefano, venerdì 4 ottobre 2019. Mi ritrovo insieme ad Imma e Dario di Suzuki per affrontare la breve traversata che ci porterà all’Isola del Giglio. Un meeting della casa motoristica giapponese? Un weekend di relax? No, l’obiettivo è partecipare alla 35° edizione della più “vecchia gara di pesca a traina d’Italia”, ossia alla Ricciola Cup, che in questo periodo dell’anno raggruppa pescatori provenienti da ogni parte d’Italia, anche se ovviamente in predominanza toscani e del confinante Lazio, che vengono come tradizione a confrontarsi in un evento importante ma nel contempo senza lo stress di vincere ad ogni costo. La Ricciola Cup infatti, messa ancora una volta in piedi da Chicco Vismara, Fabio Fascianelli e Massimiliano Baroni, non è arrivata a quota 35 per caso. E’ una delle tante gare di pesca che si svolgono lungo i nostri litorali che però è mossa in primis dalla passione per la pesca e dallo spirito di amicizia e piacere di stare insieme per tre giorni. Come arriviamo a Giglio Porto la prima prova è ancora in corso e gli equipaggi in mare. La giornata di ieri è stata caratterizzata da mare mosso e forte vento che hanno reso difficile l’arrivo all’Isola in traversata di alcune imbarcazioni delle 64 iscritte, così alcune sono arrivati a destino solo questa mattina, cinque hanno invece dato forfait. L’evento, svoltosi nei giorni 4 e 5 ottobre, ha come partner a livello internazionale Lowrance (uno dei brand del gruppo Navico) per l’elettronica, Mercury per la motoristica e Colmic per la pesca, ma in verità ce ne sono anche altri, tra cui Clean Sea Life, un progetto che vuole sensibilizzare tutti alla salvaguardia del mare. Ecco, questo è un plus della manifestazione, perché gli equipaggi vengono non solo sensibilizzati al “non inquinare” evitando di buttare plastica e materiali vari in acqua, ma anche al raccogliere quanto possa capitare loro a tiro durante gli spostamenti in pesca e consegnare il tutto a terra in apposito contenitore. Questo nobile gesto alla fine sarà premiato… La prima prova si conclude alle 18,30 e pian piano si affacciano all’ingresso del porto gli equipaggi.
Si sbarcano un paio di dentici belli ed alcune ricciole, la vera star dell’evento (Ricciola Cup). Una di queste ha anche una buona taglia, intorno ai 16 chilogrammi. Sono alla fine 59 gli equipaggi al via, tutt’altro che pochi sia da gestire che da ormeggiare in porto. C’è un po’ di tutto, dai fishing boat di tutte le “taglie” come il Luhrs 30 Open dell’equipaggio MAGNAFOCO, EdgeWater e Albemarle – The Carolina Classic, Boston Whaler, Wellcraft, Hydra Sport, Sea Game, alcuni gozzi e, come abitudine ormai, anche tanti gommoni. Tra questi spicca la massiccia presenza dei Suzuki Fishing Team, qui in gara con ben cinque equipaggi provenienti da un po’ tutte le parti d’Italia. C’è Adriatic Bulls con Emidio Pascucci dall’Adriatico, c’è Monkey con Davide Acone dal Cilento, c’è Lowrance by Metyu con Matteo Di Carlo dalla Puglia, Mondo Pesca con Lorenzo Musu dal Lazio ed infine Idefix di Marco Valerio Alessandrini dalla Capitale. Ovviamente c’è anche un equipaggio Mercury, main sponsor dell’evento insieme a Lowrance, a bordo di una Quicksilver con a bordo l’Ambassador Mercury Pasquale Esposito. Si va alla pesa e poi tutti al rinfresco con birra alla spina e panini con porchetta offerti dall’organizzazione mentre inizia l’imbrunire. Il mattino dopo il vento sembra essere calato ed alle 7,30 le imbarcazioni sono già tutte in pesca. In primis alla ricerca del vivo che servirà poi ad insidiare le grandi prede. Le imbarcazioni sono sparse qui e la’, dove ognuno pensa sia più semplice recuperare ciò che gli serve. Poi inizia ad arrivare qualche segnale via radio di catture. Intanto il mare monta e si ha a che fare con onde anche di un metro e mezzo in alcuni punti. Va reso merito a chi resiste a queste condizioni marine per ben 8 ore anche con mezzi non proprio adatti, ma la passione prevale. In compenso c’è il sole e la temperatura è pertanto gradevole considerando che siamo ai primi di ottobre. Sono le 16, si rientra in porto, la gara è finita, ora mancano solo i verdetti finali. Si va nuovamente alla pesa, con alcune prede messe in mostra davvero belle e significative. In attesa della premiazione si esibisce un duo locale con un po’ di musica per intrattenere pubblico e partecipanti alla gara.
Alle 20 inizia la premiazione. Viene premiata la ricciola più grande, ed il premio se lo aggiudica il Team Prototype con una ricciola da quasi 17 Kg. Il dentice più grande, e se lo aggiudica il team DEDO 4.0 con un pesce da 7 kg. Il premio Clean Sea Life invece va all’equipaggio Suzuki Fishing Team/Colmic Mondo Pesca di Lorenzo Musu che ha recuperato in mare una pericolosa rete. Come equipaggio proveniente da più lontano vince il Team Lowrance/Suzuki by Metyu di Matteo Di Carlo in arrivo dalla Puglia (Vieste e Lecce). Quale pescatore più esperto Ezio del team Dietrich e quale pescatore più giovane Filippo a pari merito con Mattia Pietroni, anche se quest’ultimo un po’ più giovane (solo 15 anni). Infine si passa alla classifica vera, quella redatta in base alle catture. 8° si classifica Blue Belle con una ricciola da 3,04 Kg, 7° Argentario Lovers con una ricciola da 3,12 Kg, 6° l’equipaggio Colmic/Suzuki Team Mondo Pesca con un dentice da 5,16 kg, 5° l’equipaggio Idefix by Suzuki con un dentice da quasi 6 kg, 4° Team Willy con una coppia di dentici per complessivi 10 kg abbondanti e poi si passa al podio. 3°, con due dentici (uno da 7 e l’altro da 5,23 kg.) è l’equipaggio Dedo 4.0. 2° con una bellissima ricciola da quasi 15 kg il team E anche oggi prendiamo domani ed infine 1° assoluto, con tre dentici per totali 17 kg. ed una ricciola da quasi 17 kg. trionfa l’equipaggio Prototype su EdgeWater, con a bordo Lorenzo e Mattia Pietroni (padre e figlio). Tanti i premi consegnati, tra cui due apparati Lowrance Elite Ti ed un HDS Live da 9” consegnati dalle mani di Angelica e Carlo di Navico Italia, canne da pesca, mulinelli e attrezzatura varia Colmic, targhe ricordo e poi, alla fine, foto di gruppo e tutti a cena all’interno della motonave Toremar Giuseppe RUM, una location originale per chiudere in mare ciò che in mare è iniziato. La Ricciola Cup 2019 si chiude qui e già si pensa all’edizione numero 36 del 2020…