Se tre è considerato “il numero perfetto”, che cosa si potrebbe dire di un multiplo di tre? Che è un numero stra-perfetto? Non lo so sinceramente. Quello che posso dire è che il sei è il numero che quest’anno, anzi pochissimi giorni fa, ha contraddistinto un evento di pesca a Roma, svoltosi nella acque antistanti Fiumicino: la Leccia Cup.
• Luciano Pau
E’ una gara di pesca a traina con il vivo con l’obbligo del catch & release che, non mi stancherò mai di dirlo, è la strada giusta per mantenere in buono stato di salute il nostro mare, ma il discorso vale anche per le acque interne. Pescato ciò che serve per il fabbisogno personale, nei limiti della normativa vigente riguardante le catture, o per alcune specie in determinati periodi, si deve avere l’accortezza di ridare alle acque ciò che dalle acque arriva. E questo non vale solo per i pesci sottomisura. Ma torniamo alla Leccia Cup, il cui nome già lascia chiaramente intendere quali siano gli obiettivi di chi s’iscrive. I premi? Ci sono ma non ci si iscrive per quelli. Il pregio di aver vinto l’edizione? Si, perché no, un trofeo da mettere a casa o in ufficio è sempre gradito. Le leccie Amia, la preda ambita di questa gara? Ovviamente si, perché è lei che determina il vincitore. Anche se viene catturata, fotografata e poi rilasciata, la soddisfazione e la fase adrenalinica della cattura è sempre una bella gioia per chi la effettua. Ma lo scopo primario o perlomeno tra i primi di chi s’iscrive a questa gara è quello di compiere un gesto di solidarietà. Verso chi? Verso i meno fortunati di noi, ossia coloro che combattono con le malattie oncologiche. Così, parte dei proventi che derivano dalle iscrizioni, vengono ogni anno devoluti al reparto oncologico pediatrico del nosocomio Bambin Gesù di Roma, e la finalizzazione è quella di usare questi fondi per costruire appartamenti da destinare ai genitori (in particolare quelli che provengono da fuori Roma) che assistono i loro figli in terapia presso l’Ospedale.
Una bella iniziativa no? Ma la Leccia Cup è anche un momento per ricordare un amico prematuramente scomparso, Silvano Marioli del “Centro Pesca Cormorano”, che ha sempre condiviso questi momenti con gli amici di sempre, Mario Giorgetti di PescaMadein Italy e Gianluca Giusti, ancora una volta promotori di questo evento, nato nel 2013 e che sin dalla prima edizione ha trovato molti seguaci. Tutti presenti all’appuntamento quindi sabato 19 ottobre, tranne le principali attrici di questo grande spettacolo, ossia le leccie. Eh si, proprio loro sono venute a mancare. I motivi? Sarebbe bello saperli… fino a qualche giorno prima si rendevano protagoniste di grandi combattimenti proprio in queste acque, sabato zero. Un pizzico di timidezza? Condizioni meteo in cambiamento? Sta di fatto che pur non essendoci state catture lo spettacolo è comunque andato regolarmente avanti, sparpagliando sul campo gara circa 25 imbarcazioni e relativi equipaggi. E quindi chi ha vinto? Non essendoci classifica meritoria si è passati al piano B, ossia al sorteggio, un metodo che solitamente non scontenta nessuno. Così, a fine gara, decretata per le ore 14 di sabato, tutti in porto gentili ospiti del Porto di Roma ad Ostia, partner logistico dell’evento, ove a terra, in apposita area, era stato predisposto un piccolo villaggio per l’esposizione dei numerosi premi messi in palio dagli sponsor, e dove consumare un pranzo a base di salsicce alla griglia messe a disposizione da un altro sponsor che non dice mai di no a questi eventi, ossia a Todis nella persona di Gianni Capobianco. Così i premi messi in palio da Raymarine, Pescamaniak, Todaro Sport, ElectroWave, Linea Effe, Mercury, Alutecnos, Sporting Fish, Marlyn Pesca, Pesca Planet, Rainshadow e BatsonEnterprises e RasiXFishing sono stati assegnati in questo caso ai più fortunati che sono stati estratti. Tra i premi un apparato Element 7” messo in palio da Raymarine, un Igloo messo in palio da Mercury, un mulinello da Alutecnos, svariate canne ed accessori, tra cui anche una prestigiosa canna della Rainshadow e BatsonEnterprises montata in modo esclusivo dalla IMC di Italo Busi.