Uno schiocco di dita e le luci si accendono, sfioriamo un pulsante e ricarichiamo le batterie…. Che bello pensare di stupire gli amici che vengono a trovarci a bordo con un’esplosione di modernità che fino a qualche tempo fa si poteva apprezzare solo in abitazioni ultra tecnologiche o su super yacht che, in effetti, molto hanno in comune con questo tipo di habitat domestici.
• Redazione
Si chiama domotica, ed è una parola che ha origini miste latino e greche. Dal latino domus (casa) e dal greco ticos (applicazione), per raggruppare tutto quanto è in grado, attraverso la tecnologia, l’ingegneria e la progettazione, di migliorare l’ergonomia all’interno di una casa o, nel nostro caso, di un’imbarcazione, ma soprattutto di cambiare il POV (Point of View) della vita, anche nelle cose più semplici, oltre che aumentare la sicurezza, ridurre alcuni costi gestionali, ringiovanire tecnologicamente gli ambienti. Questo comfort però, in ambito nautico, finora era limitato ad una tipologia elitaria di scafi. I più grandi, i più costosi, i più eleganti. Eh si, perchè le comodità costano, e si paga per averle…. Chi studia soluzioni tecnologiche però è sempre alla ricerca di come allargare il proprio raggio d’azione, portando la propria idea, il proprio progetto alla portata di tanti, non di pochi. Così, un po’ di tempo fa, una società svedese, la Trigentic, ha messo a punto un sistema di domotica ideale per le imbarcazioni, di tutte le dimensioni e fogge. Si chiama Empirbus e, dal 2018, con l’acquisizione della società scandinava da parte di Garmin, azienda leader a livello mondiale per quanto concerne la navigazione satellitare, questo progetto è diventato “possibile” anche per coloro che non posseggono un super yacht ma una barca da pesca, un gommone o un cruiser (open o cabin che sia) di misure molto più modeste. Non serve più avere in plancia tanti pulsanti del tipo tradizionale meccanico collegati ad altrettanti cablaggi, oppure in cabina un quadro generale complesso da gestire. Basta montare in plancia un apparato multifunzione compatibile con il sistema Empirbus ed acquistare l’unità di controllo centrale (MCU), la mente del sistema, cui si connetteranno una serie di Moduli di Controllo (DCM) che avranno l’onere di servire una determinata serie di funzioni di bordo. Pensate che ogni Modulo DCM è in grado di gestire fino a 16 circuiti. Basta fare un calcolo di quante siano le utenze da voler controllare con questo sistema per decidere quanti moduli installare. In pratica si va a creare una vera e propria rete di dati che può assumere dimensioni enormi all’occorrenza, oppure piccole e basiche. Ecco perchè si tratta di un’innovazione che può trovare impiego anche su imbarcazioni piccole. Installato il sistema tutto diventerà molto semplice ed intuitivo da gestire per il consumatore finale. Che si tratti di elica di prua, di aria condizionata, dell’illuminazione o delle pompe di sentina, ma anche di tantissime altre funzioni di bordo, tra cui il monitoraggio del corretto funzionamento di alcuni apparati (livelli acqua, carburante, acque nere e livello dell’olio), il controllo nella pesca della temperatura dell’acqua nella vasca del vivo o l’attivazione di un timer per il riciclo della stessa, il funzionamento del pasturatore, il livello delle batterie e la loro ricarica, oppure ricevere segnali di allarme quando alcuni livelli sono troppo bassi o troppo alti, tutto potrà essere disattivato, monitorato o regolato attraverso il display multifunzione montato in plancia o, se si attiva il remote control, da PC, smartphone e tablet.
Meno cavi a bordo significa impianti più snelli e veloci anche per gli installatori, ma anche interventi di manutenzione semplificati in caso di anomalie. Per ridurre il numero di cavi si provvede a posizionare i Moduli di Controllo dei Circuiti in prossimità delle utenze da servire, sfruttando la comunicazione via rete supportata dal protocollo NMEA 2000, ma se proprio si vuole predisporre un impianto top dei top, ci si può affidare alla comunicazione wireless adottando, in questo caso, i sensori EnOcean. Perchè sarebbe bene pensare di adottare un impianto moderno, quello che è più comunemente conosciuto come digital switching o commutazione digitale? Beh, le ragioni sono molteplici. In primis per la comodità di gestire tutto in modo semplice, attraverso un unico monitor situato nella postazione di pilotaggio, o in remote. Poi per la modernità e l’eleganza di un unico display al posto dei seppur stilizzati e classici interruttori cui siamo abituati. Nel caso di scafi naviganti, (a motore o vela che siano) per i quali si volesse optare per tale tipo d’impiantistica, Garmin ha predisposto un kit speciale plug-and-play che configura già di serie la maggior parte delle funzioni basilari presenti a bordo, tra cui la gestione delle luci, degli allarmi, le funzioni di controllo, i frigoriferi, le pompe, le ventole e le batterie. In questo modo modernizzare uno scafo sarà molto semplice e poco dispendioso. Inoltre, per i più chic, è bene sapere che c’è anche la possibilità di personalizzare lo schermo con un proprio logo ad esempio, oppure cambiare il nome di una funzione o degli indicatori a seconda delle proprie preferenze. Come saperne di più o come farsi fare un preventivo oppure chiedere un consiglio? Semplicemente recandosi presso la rete di Rivenditori e Centri di Assistenza autorizzati Garmin. Con Garmin Empirbus il futuro è adesso!