Brutta, anzi bruttissima notizia quella pervenuta qualche sera fa direttamente da BRP, acronimo di Bombardier Recreational Product, ma ai tanti diportisti più famosa come proprietaria del marchio Evinrude, un nome storico in ambito fuoribordistico.
• Redazione
Lo storico marchio di fuoribordo che impazzò insieme ai motori Johnson negli anni 70/80 sospende la produzione di motori fuoribordo causa Covid-19, che sembra aver contribuito in modo determinante a questa scelta dell’azienda canadese visto il blocco forzato della produzione e l’inevitabile calo delle vendite per il settore. D’altronde, c’è da dire, che il marchio aveva già manifestato qualche tentennamento, non tanto nei prodotti completamente rivisitati e modernizzati con le serie G2, quanto dallo scontro con una concorrenza titanica che punta sui motori con tecnologia quattro tempi, mentre, come ben sappiamo, Evinrude ha perorato nel tempo la sua causa a favore dei motori 2Tempi E-TEC ed E-TEC G2. La notizia getta tristezza nel settore, perchè dopo la perdita di Johnson ora anche questo secondo storico marchio finisce in un cassetto, forse per sempre, proprio insieme a Johnson. Ma dopo la tristezza nasce spontanea anche la preoccupazione, sia per gli utenti che si sono affidati ai prodotti Evinrude per le loro motorizzazioni, che per la rete vendita e di assistenza che dovrà obbligatoriamente re-inventarsi.
Per quanto concerne l’assistenza BRP ha comunicato che garantirà il rispetto delle garanzie e dell’assistenza a tutti i suoi clienti, così come la fornitura dei pezzi di ricambio, ma sicuramente la chiusura del marchio darà vita ad un deprezzamento del valore dei motori attualmente sul mercato, deprezzamento molto più forte in particolare per i motori più “giovani” (alcuni li hanno appena acquistati e taluni non ancora installati). Che dire poi per le maestranze (circa 650 dipendenti) di cui purtroppo, sembra, una parte perderà il posto di lavoro. Intanto BRP ufficializza anche che la chiusura di Evinrude non significa chiusura totale con il settore nautico, in quanto proseguirà con le imbarcazioni americane Alumacraft e Manitou e l’australiana Telwater acquisite nel 2018 e nel 2019, imbarcazioni che saranno motorizzate con motori Mercury, grazie ad un accordo di jointventure siglato già tempo fa per la vendita in package. E poi ci sono le moto d’acqua Sea-Doo, un settore forte che continua ad essere seguito da BRP, oltre ad un progetto “nascosto” in piedi da un po’ di tempo riguardante nuovi motori di cui, ovviamente non si sa nulla, ma che da indiscrezioni sembrerebbe assolutamente rivoluzionario.