A questo punto della stagione, con l’estate ormai alle porte, non è ancora del tutto chiaro quale tipo di vacanza sarà possibile vivere. Le vaccinazioni sono andate a rilento e l’immunità è ancora un miraggio. Come saranno dunque le prossime vacanze degli italiani?
• Luciano Pau
Siamo a maggio, un mese che da sempre è anteprima dell’estate, grazie ad un clima che si andrà sempre più ad assestare su temperature piacevoli. Sole e giornate lunghe faranno da preludio alla stagione preferita ma, mentre solitamente si sapeva già che tipo di vacanza prenotare, oggi è tutto più complicato. Il ritardo sul piano vaccinazioni ha messo in ginocchio tantissimi settori dell’economia, tra cui quello del turismo. Il non sapere come si potrà trascorrere la propria vacanza complica anche qualsiasi programmazione. Alcuni hanno comunque optato per “rischiare” piuttosto che rimanere a bocca asciutta. Così, complici anche alcuni tour operator che garantiscono rimborsi in caso di “forzato impedimento” o, se non altro uno spostamento di date, hanno comunque prenotato. Ma l’estate 2021 verso quale tipo di vacanza si indirizzerà? Cerchiamo di capirlo meglio attraverso alcune riflessioni.
Dimentichiamoci per il momento le vacanze come abbiamo sempre inteso considerarle. La mascherina farà sicuramente parte del nostro “kit del viaggiatore” e permarrà sicuramente l’obbligo di indossarla anche in spiaggia, se non altro nei luoghi comuni. Non si capisce ancora bene, o forse semplicemente non è possibile al momento stabilirlo, se e come funzioneranno i villaggi turistici. Qui, seppur con tanta buona volontà da parte dei gestori, sembra difficile poter far rispettare appieno le normative di distanziamento sociale. Come gestire ad esempio gli ingressi nelle piscine, nei ristoranti, o come far vivere la consueta spensieratezza delle serate in compagnia degli animatori? Riducendo l’affluenza degli ospiti ha detto qualcuno. Si’, va bene, ma in primis determinate strutture senza la solita affluenza rischiano di chiudere la stagione con passivi non indifferenti. E quindi potrebbero decidere di non aprire proprio. Poi, anche in quel caso, resterebbero quasi del tutto invariati i problemi di gestione delle affluenze negli ambienti comuni. Poi c’è un terzo problema, che è quello legato alla paura. Quante famiglie saranno disposte a trascorrere una vacanza nei villaggi non avendo la certezza che i co-turisti siano vaccinati, negativi e che rispettino le regole? Ed ecco che il problema del ritardo dei vaccini torna in primo piano, insieme alle “varianti” che si stanno susseguendo. Se si fosse partiti con il piede giusto, quasi sicuramente saremmo ad un buon punto con le vaccinazioni, quindi con una soglia di sicurezza maggiore. Si potrà dire ad un turista “qui non puoi entrare perchè non sei vaccinato” quando lo stesso non rientra ancora nella fascia d’età vaccinabile? O se per qualche ragione a lui non imputabile non ha ancora ricevuto la sua dose? Oppure ha ricevuto la prima ma non il richiamo?
Altra domanda che si sente di frequente: “Si potrà andare all’estero o sarà meglio restare in Italia?”. Ad oggi rispondere è veramente difficile, perchè per andare all’estero non basterà farlo e basta. Sarà necessario rispettare la normativa in vigore in quel determinato Paese scelto, sottostare alle loro regole ed alle eventuali quarantene. D’altro canto, qualora si dovesse optare per un Paese meno rigido, quali garanzie ci sarebbero di trascorrere una vacanza in sicurezza? Tolleranza eccessiva e la mancanza del rispetto delle regole sanitarie basiche sappiamo essere spesso causa di gravi problemi. Ci sarà il passaporto sanitario per viaggiare? Chi lo sa, se ne discute ancora, eppoi la decisione non può essere comune a tutti i Paesi, europei ed extra-europei. Dunque, a fronte di quanto sin qui detto la soluzione più logica sembrerebbe essere: “Restiamo in Italia”. Certo che anche in questo caso, tutto quanto sinora detto al riguardo di villaggi, Hotel con qualsiasi stella e via discorrendo rimane immutato. Le prenotazioni al momento dimostrano un notevole interesse verso una vacanza che predilige le abitazioni private ai villaggi ed Hotel. Che si tratti di appartamenti, ville, tenute o bed&breakfast, la voglia di isolarsi dagli altri sembra la strada preferita Ovviamente a patto che non si approfitti poi, come accaduto durante il veglione di Capodanno, per trasformare il tutto in un “hotel di amici”.
L’altra alternativa che quest’anno risulta particolarmente gettonata, e se vogliamo anche poco ipotizzata a monte, è la vacanza nautica. Trascorrere la vacanza con i propri “già conviventi” in barca offre l’opportunità di isolarsi dal resto del mondo. Ovviamente a patto di rispettare le norme di base sul distanziamento quando si scende a terra. Oltre a ciò per molti c’è il vantaggio di vivere una vacanza diversa dal solito. Si può apprezzare la natura, godersi il mare, scoprire POV (Point of View) differenti anche in località già spesso frequentate. Inoltre con la barca bagni assicurati in acque pulite, distanti dagli altri bagnanti, pranzi, cene e pernotti a bordo in totale autonomia. Viene da dire: “che cosa si vuole di più”? Se poi non sarà possibile fruire di uno yacht, ma di un’unità da diporto più piccola o di un gommone poco importerà. Il mezzo nautico lo si abbinerà ad una struttura abitativa e così si avrà la copertura sia diurna che serale. Che si tratti poi di unità a motore o a vela, nuova o usata, oppure di uno scafo noleggiato cosa cambia? L’idea nautica sembra piacere a molti e difatti il mercato è stato totalmente preso d’assalto. Molti cantieri si erano preparati al peggio post Salone di Genova, ed invece hanno registrato boom di ordini e numeri che non si leggevano da anni. Al punto che il nuovo problema, sembra essere diventato l’approvvigionamento di materie prime che scarseggiano, come parte della componentistica.
E’ difficile reperire le resine, il gelcoat, parabrezza, acciai, semplici bocchettoni di carico acqua, ma anche valvole e componentistica varia. Il che rallenta la produzione e le consegne. Le cause di tutto ciò? Da una parte ritardi di produzione legati ai vari lockdown nel mondo e nei trasporti. Ma anche magazzini non riforniti a monte per paura di trovarsi con giacenze gravose a seguito di mancate vendite. Idem per i motori, con i principali marchi importatori, distributori e produttori anch’essi subissati di richieste ma molti in difficoltà nel rispettare le consegne. Anche in questo caso la colpa è in parte dei rallentamenti produttivi ma anche, secondo me, di una politica mirata a “non fare magazzino”. Poi, ovviamente quando la stagione parte, le Case Madri non sono sempre più in grado di aumentare la produzione, o destinare al mercato motori non prenotati per tempo. Anche i charter sono presi d’assalto da richieste per i periodi estivi. Chi non può o non vuole acquistare una barca, con tutti i problemi connessi pre e post utilizzo, sceglie questa formula. Costi certi che si limitano al periodo d’impiego, e poi nessun costo per il posto barca, nessuna manutenzione e via discorrendo.
In conclusione, da nord a sud, lungo i circa 8.000 chilometri di costa del nostro Paese, si ipotizza per l’estate 2021 un boom di naviganti. Torniamo, a tutti gli effetti, ad essere un “popolo di naviganti”. Se poi sarà per pura necessità, e la paura dei contagi farà avvicinare a questo mondo anche tanti neofiti, andrà bene lo stesso. Sarà sicuramente un’estate diversa dal solito, ma non meno bella, non meno calda ma soprattutto, speriamo, senza conseguenze in tema di contagi.
#estate #estateCOVID19 #Covid19 #vacanze #vacanzeinbarca #motori #barche #gommoni #charter #vela #yacht #villaggi #sicurezza
Luciano Pau
Giornalista iscritto all’Ordine Interregionale del Lazio e Molise dal 1995, vanta un’esperienza di oltre 35 anni nel mondo della nautica e dello sport, tra cui la pesca, che segue ormai assiduamente da oltre 10 anni. Ha collaborato per vent’anni con alcune delle principali riviste del settore nautico e pesca, occupandosi di test d’imbarcazioni e di gommoni, di articoli tecnici legati alle tematiche nautiche e motoristiche in genere, di elettronica, attrezzature da pesca e seguendo eventi a livello nazionale ed internazionale. Oggi è direttore del web magazine Fishing Boat Magazine ed organizzatore di eventi.