Il verricello elettrico è sicuramente un apparato/accessorio tra i più “graditi” a bordo, in virtù del fatto che riduce drasticamente lo sforzo che altrimenti si dovrebbe compiere nel recupero dell’ancora e del suo calumo, in particolare quando la profondità sottostante lo scafo è di una certa rilevanza.
• Luciano Pau
Se da un lato è pronto a concederci fedelmente tutte le sue prestazioni, dall’altro chiede in cambio solo un po’ di attenzioni prima, durante e soprattutto dopo il suo uso, a fine stagione. D’altronde è perennemente a contatto con la salsedine, sia quella contenuta nell’aria, che quella che il calumo porta con se’ durante il recupero dai fondali insieme a fango e sabbia e col tempo la salsedine come noto cristallizza, ed è in grado di creare non pochi problemi. Vediamo quindi come procedere per una “manutenzione” ordinaria al salpancora, operazione che si può anche fare da soli se dotati di un po’ di manualità e di qualche attrezzo.
Il barbotin, ossia la campana a vista, propone come si vede in foto un foro stellato. Questo serve per lo sblocco e l’apertura del coperchio superiore attraverso l’apposita chiave in dotazione al verricello, ed utile non solo per la pulizia interna, ma anche in caso di “non funzionamento” del sistema elettrico che controlla la calata ed il recupero del calumo.
Se la manutenzione viene fatta a terra, sarà bene smontare l’ancora in modo da: in primis pulire anch’essa da eventuali incrostazioni; evitare che dopo lo sblocco del barbotin la stessa cada improvvisamente, danneggiando cose o ferendo persone. Sbloccato il coperchio del barbotin con la chiave si procederà con la sua apertura a mano. Il primo dettaglio che viene alla luce è il rasamento. Questo, venendo a contatto con la salsedine, può presentare, come in foto, segni di ruggine che andranno successivamente ripuliti.
Ora, per togliere il rasamento dalla sua sede occorre allentare la catena e per fare ciò si può agire su di una leva nera in questo caso a sinistra del barbotin, che interviene sullo “spingicatena”. Premendo si allenta la presa e la catena si potrà così muovere e scorrere. Vanno ora allentati i bulloni che uniscono il verricello al motore dello stesso. Per questa operazione serve una chiave da 13”. Riponete i bulloni e le rondelle in un posto sicuro, vi serviranno per il rimontaggio. Ora sarà sufficiente fare un po’ di leva con un cacciavite ed ecco che il barbotin si dividerà dal resto del corpo del verricello, mettendo in luce anche il foro centrale in cui si va ad infilare l’alberino del barbotin, quest’ultimo dotato di un fermo che scorre in apposita scanalatura. Attraverso l’alberino il motore trasmette il movimento circolare al barbotin. E si comincia la pulizia. Si deve pulire innanzitutto l’alberino del barbotin, e per farlo basterà un qualsiasi prodotto disincrostante e lubrificante spruzzato, lasciato agire e poi asportato con uno straccio. Prima di rimontarlo si dovrà assolutamente ingrassare, usando un grasso apposito per impiego in mare ed un pennello. In fase di rimontaggio è importante porre la massima attenzione nel far collimare il fermo precedentemente menzionato nella sua sede onde evitare problemi di funzionamento. Passiamo successivamente allo smontaggio della placchetta del barbotin, operazione questa che si effettua con un cacciavite e che consente di portare alla luce il rasamento inferiore, anch’esso sporco. Si procederà come in precedenza con lo stesso disincrostante usato per l’alberino, spruzzandolo sia sul rasamento, che alla base del barbotin, che su tutti i componenti a vista, lasciandolo agire e poi asportando il tutto con il solito straccio. Anche in questo caso il grasso marino completerà l’operazione pre-rimontaggio che culminerà nell’avvitamento, sempre a mano, del coperchio del barbotin precedentemente smontato, per poi concludere il tutto con il serraggio definitivo con l’apposita chiave.
A questo punto una bella spruzzata di disincrostante anche sul fermo catena e nei punti chiave, come ad esempio il punto di fuoriuscita della catena stessa è da considerarsi una prassi opportuna. Ma non finisce qui. Mentre ci siamo andiamo anche a dare un’occhiata all’impianto elettrico che regola il funzionamento del verricello. Apriamo, se c’è, la scatola di protezione dell’impianto e verifichiamo innanzitutto il corretto fissaggio dei morsetti terminali dei cavi provenienti dalla batteria. In caso serriamoli a dovere ed anche qui diamo una spruzzata di prodotto sbloccante e lubrificante. Richiudiamo il tutto, attiviamo l’impianto elettrico e verifichiamo che il tutto funzioni correttamente senza intoppi o rumori strani. Cosa manca? Catena ed ancora. Quest’ultima, che avremo smontato, andrà controllata ed anch’essa pulita nei punti di snodo (a seconda del tipo di “ferro”) con il solito sbloccante. Per il calumo invece, se misto (cima e catena), andrà controllato il corretto “legame” tra i due materiali, per la parte in nylon lo stato di salute dello stesso e, qualora si presentassero degli evidenti punti di usura, la stessa andrà accorciata di quanto serve o nella peggiore delle ipotesi, sostituita del tutto. Per la catena invece si potrà approfittare del fatto che si sta lavorando a terra per tirarla completamente fuori dal suo ricovero, distenderla a terra, sciacquarla con abbondante acqua dolce, provvedendo ad asportare eventuali residui calcarei, di alghe o di sabbia e poi, quando sarà asciutta, anche ipotizzare di segnare la catena in tanti punti corrispondenti ad altrettanti metri, per sapere agevolmente quanti metri di catena si è calato o quanti ne restano nell’apposito vano.
Per fare ciò si disporrà del cartone o un telo a terra e con del normale nastro adesivo (da carrozzeria o da pacchi) si segneranno i punti di delimitazione delle aree da verniciare, corrispondenti ad un “tot” di distanza l’uno dall’altro (1 metro, due metri, cinque metri e via discorrendo). A questo punto con una vernice spray (di un un unico colore, o con colori differenti che consentano di distinguere velocemente le misure) si procederà alla colorazione di quei tratti di catena. Il tempo necessario all’asciugatura della vernice e via, la catena è pronta per tornare al posto suo.
Spero che questo articolo vi sia stato utile e vi do’ appuntamento ad un prossimo articolo di manutenzione e di piccoli allestimenti fai da te, che vi aiuteranno a trascorrere meglio il tempo che vi divide dal prossimo varo.
Attrezzatura necessaria:
- 1 cacciavite a taglio
- 1 chiave da 13”
- 1 straccio
- 1 bombola di disincrostante e lubrificante
- 1 confezione di grasso marino
- 2 o più bombolette di vernice di colori diversi tra loro
- 1 rotolo di nastro adesivo (di carta o in pvc)
- 1 pennello per grasso
- 1 paio di guanti in lattice
Difficoltà dell’intervento: media