La pesca moderna e l’elettronica di bordo vanno sempre più a braccetto. Lo sfruttamento delle nuove tecnologie messe in campo dai big dell’elettronica mondiale offrono opportunità non facilmente rinunciabili dai pescatori. E la qualità della pesca ci guadagna…
• Luciano Pau
Alla domanda: “ ma si può ipotizzare di andare a pesca senza l’ausilio della moderna strumentazione elettronica?”, la prima risposta è ovviamente si anche se, facendo un paragone estremo, sarebbe come andare oggi ancora sul calesse rinunciando all’auto ed a tutti i comfort (non solo tecnologici) offerti dal settore dell’automotive. La tecnologia e di conseguenza l’elettronica, fanno passi da gigante. Viviamo un’epoca in cui la strumentazione di qualsiasi genere diventa obsoleta in brevissimo tempo, al punto che starle appresso e modernizzare continuamente la propria dotazione vuol dire spendere tantissimi soldi. Ma sono del tutto motivate queste spese? Diciamo che la domanda offre ben più di una risposta. Una generica si potrebbe fermare al si. La tecnologia avanza ed occorre adeguarsi. Ma se vogliamo essere più obiettivi guardando il tutto sotto i vari POV (Point of View o punti di vista) diciamo che intanto è bene capire quali sono le effettive esigenze, nel nostro caso di un pescatore. Partendo dal presupposto che l’elettronica aiuterebbe tutti, ovviamente a patto di saperla anche usare, diciamo che per un pescatore sporadico, senza eccessive pretese, che pratica una pesca molto semplice e che conosce a perfezioni aree e fondali l’elettronica potrebbe non essere considerata indispensabile anche se utile. Nel caso invece di pesca-sportivi più impegnati, garisti e non, alla ricerca di nuovi spot di pesca, di nuove prede, dell’incontro “da ricordare”, l’elettronica può veramente dare una grande mano.
A cominciare dai fish-finder, che offrono soluzioni visive sempre più realistiche, tali da consentire di visualizzare sul proprio display immagini pari ad una fotografia. Mettere a confronto gli ecoscandagli di un tempo con quelli attuali (ma non stiamo parlando di mezzo secolo fa, sia chiaro) è cosa praticamente improponibile. Oggi abbiamo a disposizione sul mercato apparati a colori ultra-sofisticati ma nel contempo semplici da usare, ma soprattutto in grado di identificare i minimi dettagli dei fondali, le loro morfologie, di rendere visibili anche le lenze in pesca e, rendere le marcature il più attendibili possibili. Negli ultimi dieci anni circa infatti la tecnologia ha superato limiti impensabili, in parte attingendo anche a tecnologie sperimentate in ambito militare ed ora in parte sdoganate per un uso ludico. Così sono arrivati nomi che prima neppure si conoscevano ed ora invece sulla bocca di tutti o quasi: DOWN Vision o DOWN Imaging, SIDE Vision o SIDE Imaging, FrontView, CHIRP, DualBeam, RealVision, HyperVision, 3D, Panoptix e via discorrendo. Gli apparati moderni sono apparati che non si limitano più solamente a misurare la profondità che sta sotto la nostra imbarcazione, sfruttando il segnale inviato più volte al secondo dal trasduttore che ritorna dopo aver rimbalzato sul fondale, bensì oggi abbiamo strumenti che sfruttano al meglio questi segnali ottimizzando visivamente sugli schermi ad alta definizione ciò che sta sotto di noi. L’incremento del range di frequenze ha permesso di ottenere maggiori dettagli, mentre le funzionalità “laterali” e “frontali” consentono di vedere tutto ciò sta non solo sotto la nostra imbarcazione, ma anche lateralmente e davanti, anticipandoci sullo schermo ciò su cui passeremo sopra e sapendo cosa ci circonda.
E non è cosa da poco. Sono possibili visualizzazioni 3D che rendono ancora il tutto più reale e così identificare un relitto su di un fondale sarà semplice ed inequivocabile. Così se si va a pesca montando uno di questi ultimi apparati si ha la possibilità di capire in modo sicuro che tipo di fondale c’è sotto di noi e di conseguenza che tipo di predatori presunti si possono insidiare, che tipo di pesca praticare, che esche usare. E’ anche possibile distinguere con maggior certezza le mangianze dai predatori, individuare banchi di pesci foraggio o i predatori che si muovono in caccia. E’ inoltre possibile creare delle vere e proprie mappature personalizzate delle aree di pesca preferite, ed in alcuni casi è anche possibile condividerle con altri utenti, dando vita ad una globalizzazione d’informazioni alla portata di tutti coloro condividono la stessa passione. L’abbinamento poi di eco di tale portata ad apparati GPS cartografici, anch’essi altamente sofisticati, rende il tutto ancora più completo. Così i way point degli hot spot possono essere memorizzati per poi facilmente ritrovarli alla prossima battuta di pesca o utilizzare tutte o solo una parte di questi “multifunzione” a seconda delle occasioni. Inoltre gli apparati moderni offrono una serie di “plus” non indifferenti. In primis un’estetica sempre più accurata. Gli schermi oggigiorno sono studiati come completamento estetico di una console, come loro parte integrante. Così vengono realizzati in modo da poter essere installati sia a staffa che ad incasso e, in questo caso, si studiano display integrati alle console stesse per unire le loro funzionalità a “soddisfacenti” colpi d’occhio. I loro comandi sono sempre più semplici per rendere alla portata di tutti il loro impiego. Così come avvenuto per gli smartphone ormai va per la maggiore l’uso di schermi touch-screen, da sfiorare, far scorrere, intuitivi nell’interpretazione dei menù. Ma quasi sempre abbinati a cursori tradizionali perché si sa, con mare mosso inserire dati o centrare un pulsante digitale che appare sullo schermo touch non è così semplice e scontato. Infine hanno dei sistemi di networking davvero impensati tempo fa. La tecnologia attuale mette a disposizione connessioni WiFi che a loro volta permettono la gestione degli apparati di bordo anche a distanza, attraverso uno smartphone o un tablet, attraverso la semplice condivisione di dati, prese ethernet e connessioni Bluetooth per connettersi con il mondo intero o creare a bordo una sofisticata rete. In più le connessioni NMEA permettono di far interagire i vari apparati installati a bordo tra loro. Così aggiornarli, o gestire in contemporanea più funzioni sarà sempre più semplice. Ma se si opta per l’acquisto di uno di questi apparati, quale brand scegliere? In effetti ognuno ha sviluppato tecnologie simili ma non sempre uguali.
Chi ha puntato su di una caratteristica e chi su di un’altra. La scelta pertanto andrà fatta accuratamente tenendo conto di tanti fattori oltre a quelli puramente tecnologici, non ultimo la simpatia o meno verso un determinato brand perché magari già usato in passato, o da amici, la facilità di approvvigionamento ma soprattutto di assistenza in caso di necessità, il post-vendita ed infine, perché no, anche il prezzo, relegando però quest’ultimo non a fattore primario di scelta. Due o più apparati vanno messi a confronto tra loro ovviamente sulle loro caratteristiche, a loro volta parametrate alle rispettive effettive esigenze d’uso. Comprare un apparato solo per il prezzo ed accorgersi subito dopo che non ha le caratteristiche che servono e cercare di venderlo non significa aver risparmiato, ma aver buttato i soldi perché, come detto in apertura, l’elettronica si evolve continuamente e perde di conseguenza rapidamente valore.