Non stiamo parlando dei Red Devils legati al mondo del calcio, gli inglesi del Manchester United, bensì di totani. La First Red Devil Cup si è svolta ad Ostia a fine giugno e gli scopi sono puramente di beneficienza…
• Redazione
Ci sono eventi e gare che nascono per creare business, ce ne sono altre che nascono dalla passione e dalla voglia di confrontarsi e ce ne sono anche di quelle che nascono soprattutto dal cuore… Ebbene quella di cui vi voglio parlare oggi, ed a cui ero presente, è la First Red Devil Cup, ove i Red Devil sono i totani, organizzata ad Ostia, o meglio nel Porto di Roma, sabato 29 giugno, in notturna, da PescaMadeinItaly di Mario Giorgetti insieme a Gianluca Giusti, due personaggi molto conosciuti in loco. La stessa organizzazione che mette in piedi da diversi anni la Leccia Cup, una gara che ha il fine di raccogliere un po’ di fondi da donare ai bambini meno fortunati ricoverati al Bambin Gesù di Roma, reparto oncologico pedriatico. Così, visto il seguito ottenuto in tutte le edizioni sinora fatte e le adesioni, l’idea è stata quella di: “perché non replicare anche in estate?” D’altronde la beneficienza è a “quattro stagioni….”. Ma oltre a questo fine davvero encomiabile, il First Red Devil Cup è anche stato un momento per ricordare un caro amico di tanti, ossia Silvano Marioli, membro del Centro Pesca Cormorano, prematuramente venuto a mancare e ricordato in questi eventi dagli amici, cui sembra di essere ancora tutti insieme a pesca. I totani, o meglio chiamiamoli Red Devil che piace di più, sono quei molluschi cefalopodi che ad un occhio non troppo esperto possono sembrare calamari. Sono simili, è vero, ma ci sono delle differenze…. Sono prede che s’insidiano sui fondali di profondità che vanno dai 50 ad oltre 100 metri e possono raggiungere anche il metro e mezzo di lunghezza per un peso di 15 chilogrammi. Dei mostri direbbe qualcuno. si pescano preparando sui terminali delle lenze che prevedono le cosiddette “totanare”, e si aggiungono una o più sarde o sugarelli avvolti con un filo, prede di cui i totani sono molto ghiotti. E’ un tipo di pesca fatto di calate ed attese fino a che si sente la toccata e, se si è bravi e fortunati, con un colpo secco di ferrata si riesce dopo un po’ di tempo a portare a pagliolo questi splendidi esemplari dal colore rosso (ecco il perché di Red Devil). Detto così sembra tutto facile ma credetemi, non lo è. Sono prede che comunque hanno forza e spesso peso ed il loro recupero, vuoi anche per la profondità in cui normalmente vivono, richiede un certo impegno fisico.
E anche quando sono a bordo non è finita. Si difendono con schizzi d’acqua e se malauguratamente si mettono le mani vicino al becco di cui sono muniti tra i tentacoli qualche piccolo danno lo possono procurare. Poi però il loro destino è segnato. Anche a causa dello stress patito la loro pelle cromatofora perde pian piano il colore rosso originale e diventa bianco, quello che siamo abituati a vedere in pescheria. Alla gara hanno partecipato più di 20 imbarcazioni. Dovevano essere di più, ma come abitudine di quest’anno, anche il First Red Devil Cup ha subito lo slittamento di una settimana e come sempre accade in questi casi, qualcuno non ha potuto più partecipare. Il ritrovo è in mezzo al mare in un punto prefissato, per me presso la struttura di Mario Giorgetti sul Tevere, a poca distanza da Fiumara Grande poi, in attesa dell’imbrunire (i totani sono prede notturne) e dello start stabilito per le ore 20,30, si preparano le attrezzature e si spera che il vento, fastidioso, lasci svolgere tranquillamente la gara. Non sarà così, trascorreremo parte della notte (la gara finiva all’1,00) a rollare sulle barche, in attesa delle prede, ricevendo la visita di qualche curiosa razza e di qualche aguglia, ma nonostante un equilibrio precario a bordo nessuno ha intenzione di mollare e tornare a terra. Quando si pesca, si pesca! Arrivano i primi strike via radio e l’adrenalina sale. Noi a bordo siamo in sei, di cui due garisti che purtroppo si sono trovati all’ultimo senza scafo, e così gareggiano a bordo di quella di Mario. Assisto in diretta ai recuperi dei loro totani, subisco i loro schizzi d’acqua, ridiamo, scherziamo e parliamo di tutto. Alla fine le cinque ore di gara passano veloci, ammirando un cielo stellato inconsueto ed il nostro pozzetto che pian piano accoglie le prede prima di finire nella vasca del pescato. All’1,30 rientriamo in porto. Gli equipaggi hanno dovuto fotografare le prede catturate ed autocertificare il numero di catture inviando le immagini sul gruppo WhatsApp all’uopo creato. Ma non ci sono e non ci saranno discussioni. Quando si pesca tra amici, con il sano principio sportivo, non si discute mai, anzi, ci si complimenta con l’avversario. Le premiazioni sono posticipate al giorno dopo, domenica alle ore 18 al Porto di Roma. Prima un bel rinfresco e poi la premiazione del podio. Vincono questa prima edizione i componenti del Team Marlin Sport, seguiti dal Team Veleno ed al terzo posto Only Strike. Ci sono premi importanti messi in palio da Raymarine, da Marlyn Pesca, da Italo Busi, da LineaEffe, da ElectroWave, da Todaro Sport, da Pesca Planet, da NOMURA, da DRAGON, e tutti questi premi consentiranno di premiare oltre al podio anche altri 10 equipaggi estratti a sorte. C’è anche un premio per il totano più grande pescato, “The Monster Squid” che si aggiudica l’equipaggio Magnafoco con un mollusco davvero prestante. Buona la prima viene da dire, ed anche questa volta la mission è andata in porto, ci si è divertiti e si è fatto del bene. What else?