Ultimo appuntamento con i “Magnifici 4”, ossia con le prede più insidiabili ed insidiate nel Light Drifting. In questa quarta ed ultima puntata di una rubrica che abbiamo dedicato ad altrettante magnifiche prede, parleremo di saraghi. Prede per nulla scontate da portare a pagliolo. Anche in questo caso, come per le prede precedenti, qualche suggerimento dettagliato per concludere la cattura nel modo più sicuro possibile.
• Redazione
Il Sarago
Ed eccoci arrivati al Re, ad uno dei pesci più schivi dei nostri mari, simile all’orata come abitudini mangerecce, è infatti considerato un vero “raschia fondo”. Non si prefigge limiti sul cosa mangiare, ghiotto di tutti i mitili, non disdegna però i vari vermi, i granchi e la sardina, e perché no anche vari tipi di formaggi come per esempio il testa di moro di cui va’ matto.
Pesce bellissimo e molto combattivo, è una delle prede più ambite dai Lightiani (praticanti del Light Drifting ndr). Anch’esso molto sensibile alla pastura, è da considerare un po’ come l’orata un pesce di fondo, anche se molto spesso lo troviamo “imbrancato” con le occhiate e con i sugarelli.
Anche lui viene insidiato maggiormente a fondo utilizzando il calamento prima descritto per l’orata, che prevede l’utilizzo di un piombo a pera di peso variabile tra i 75gr e i 100gr. Comunque non difficilmente riusciamo a portare a casa un buon carniere pescando a Light puro, facendo scendere l’esca libera senza alcun ostacolo.
La pastura, anche per esso, è costituita essenzialmente da sarda, magari con l’aggiunta di qualche “cozzetta” di cui è golosissimo. Grande combattente e munito di una dentatura eccezionale, spesso purtroppo si beffa delle nostre lenze.
Le dimensioni del sarago sono notevoli, infatti non di rado capita di catturare esemplari che superano abbondantemente il chilogrammo di peso.
Pesce dalle carni bianche considerate squisite, vive e lo possiamo trovare un po’ ovunque, dal sottocosta in pochissimi metri di profondità come in fondali importanti.