I numeri certificano una positività del settore che dà palesi segni di ripresa, ma la risalita è lenta ed ancora resa travagliata da un’instabilità politica ed economica che non sembra trovare pace.
• Luciano Pau
Cominciamo dai numeri che piacciono molto a chi fa statistica. L’edizione numero 59 del Salone Internazionale Nautico di Genova, in programma dal 19 al 24 settembre scorso ha chiuso con ben 188.404 visitatori (dati forniti dallo stesso Salone Nautico) che significano un +8% rispetto all’edizione dello scorso anno, con un picco di visitatori registrato sabato 21 settembre con ben 43.000 accessi nell’arco della giornata. Le aziende espositrici sono state 986 con oltre 1.000 imbarcazioni esposte, tali da far gridare al “tutto esaurito” ma, vorrei sottolineare che, con la situazioni spazi attuale, o meglio a disposizione da più di sei anni a questa parte, non è così difficile fare il “tutto esaurito”! I padiglioni storici del “Nautico” non ci sono più, molti sono in disuso come il mitico padiglione “S” circolare, o il padiglione C, o l’allor già vetusto padiglione D. Qualcuno ricorderà l’anno in cui il Salone Nautico dovette ricorrere anche agli spazi esterni dedicati ai parcheggi per far fronte alle richieste di posti, con tutti i precitati padiglioni “full”. Ora, di quale “tutto esaurito” stiamo parlando? E’ palese che pur rispondendo al vero questo non sia un dato che da’ l’effettiva visione dello stato del settore che ancora risente fortemente delle beghe e cambiamenti di corrente della politica, del malessere globale dei cittadini. Non basta riportare le voci di taluni cantieri che hanno concluso qualche buon affare per dire che la nautica è ripartita alla grande. E’ ripartita, si, ma non alla grande! Inoltre sarebbe poi opportuno scindere la grande nautica, quella che annovera i grandi yacht, spesso acquistati da stranieri e destinati ad altri Paesi, con la piccola e media nautica che invece dovrebbe rimanere entro i nostri confini territoriali.
Questa in effetti ha dato, attraverso gli espositori, ottimi risultati facendo registrare un impulso nelle presenze sia di visitatori interessati che di contratti conclusi, con una percentuale positiva di nuovi utenti, forte anche della formula vincente della possibilità di effettuare prove in acqua. Certo, l’estero rappresenta ancora per tutti un grande indotto che ha permesso a molti Cantieri di rimanere in piedi in questi anni e ad altri di mantenere bilanci in positivo, in particolare grazie all’interesse sempre maggiore dimostrato verso i nostri prodotti da parte di Paesi dell’Est Europa (Russia, Ucraina, Polonia, Ungheria ad esempio) oltre alla Cina. Ma l’Italia dimostra di voler continuare ad esserci, seppur con tanta fatica. D’altronde, parliamoci chiaro, si sta discutendo in Parlamento di nuove tasse, di controlli più rigidi sull’evasione, di un ulteriore aggravio sulle imprese e sui cittadini. Ci sono secondo voi i presupposti per molti comuni cittadini d’investire dei soldi su qualche cosa di estremamente ludico e che temporalmente si usa molto poco, ad esempio, rispetto a quanto avviene negli Stati Uniti? Certo, poi la passione è passione e se si riesce a risparmiare qualche cosa perché non spenderli in ciò che fa stare bene? Comunque una cosa è certa, sicuramente questa 59° edizione è sicuramente una delle migliori degli ultimi anni, e questo fa ben sperare. Auguriamoci che anche il nostro sistema politico lo percepisca, magari mettendo in atto la riforma del Codice della Nautica, anche quest’anno annunciata in pompa magna all’inaugurazione del Salone, ma soprattutto che metta in campo gli strumenti per far tornare la possibilità al pubblico di acquistare o mantenere un’imbarcazione, di qualsiasi foggia e dimensione sia. Poi che il Salone Nautico di Genova, a chi come me lo vive da trent’anni, metta in luce criticità che altri non vedono o non vogliono vedere, è un altro discorso. Certo, forse il Salone poteva mantenere anche negli anni post arrivo della crisi una configurazione più ricca di contenuti, ma sarebbero dovute scendere in campo istituzioni a favore dei Cantieri, favorendone la partecipazione e non tagliarli fuori. Ora ovviamente penso che anche qualora ci fosse un buon ritorno di espositori, dove si potrebbe collocarli? Come anzidetto i vecchi padiglioni necessiterebbero d’importanti ristrutturazioni, e chi sarebbe disposto a farle? Così com’è, a parte un piccolo ulteriore ampliamento in acqua con le banchine, non vedo la possibilità di tornare ai fasti del 2007 ad esempio in fatto di presenze.
A Genova tutto si paga e tutto costa, e non sempre il giusto e questo va a discapito ulteriore di chi espone. Gli Hotel fanno crescere i prezzi, i ristoranti uguale, i parcheggi liberi sono sempre di meno e sempre più occupati e così giù di ticket per chi deve andare a lavorare in Salone. La viabilità è quella che è, ed il problema del Ponte Morandi ha solo che incrementato i disagi, in particolare per chi viene dal Nord. Così anche gli eventi collaterali creati nel fuori Salone “Genova in Blu” (ben 45), non hanno potuto avere la platea che forse avrebbero meritato. Tornando in tema espositivo, scarna la presenza di fishing boat. Anche in questo caso si è registrata una flessione di presenze da parte dei Cantieri. Alcuni brand americani hanno rinunciato a priori pensando che tanto il famoso “dazio” imposto non giochi a favore e che pertanto venire a Genova avrebbe rappresentato solo ulteriori costi. Così a Genova in tal senso si sono registrate presenze abbastanze contenute e poche novità. Tra i modelli esposti abbiamo visto alcuni modelli Boston Whaler, Wellcraft, Parker, i gommoni della Master (775 Fishing e 540 DS Fishing), della Joker Boat (incluso il Barracuda), della Nuova Jolly con il 700 Trolling Se@Fish, di Arkos, la moto d’acqua studiata per la pesca da Sea Doo (Bombardier). Numerose invece le novità in ambito motoristico, perlomeno nel settore dei fuoribordo, con la presenza totalitaria dei brand più noti, tra cui Yamaha che ha presentato il suo XTO XF375 e la nuova livrea bianca per l’F300, Suzuki con i suoi nuovi DF300B e DF40 ARI, Evinrude con i suoi nuovi motori G2 tricilindrici da 115, 140 e 150 cavalli, la nuova livrea bianca per i motori Honda BF250, 225 e 200, il nuovo 450R by Mercury. Tutti esposti anche i motori elettrici, nuova tendenza del momento, a cominciare dai Minn Kota con l’ultimo modello Terrova 87 e Motorguide, per arrivare poi ai nuovi Yamaha (in particolare il nuovo MS20 Saltwater), il Ghost di Lowrance ed il nuovo Force Trolling di Garmin. Presenza totale infine anche per l’elettronica, con le ultime novità messe in campo dalle Aziende leader del settore, tra cui GARMIN (con la serie ECHOMAP Ultra, GPSMAP 861 ed i PANOPTIX), RAYMARINE con le serie Element ed Axiom, HUMMINBIRD con le serie Helix e Solix, NAVICO, a marchio Lowrance e SIMRAD, con i nuovi HDS Live ed Elite TI2, ed infine FURUNO con il nuovo sonar FSV-75.