JOKER BOAT BARRACUDA Da chi pesca, per chi pesca - L.Pau

Quando un po’ di anni fa mi avvicinai al mondo della nautica, o meglio della gommonautica verso cui ho sempre provato una forte attrazione, rimasi fortemente colpito dai modelli pubblicizzati di un marchio prodotto in Lombardia, a Cologno Monzese, una località che per me, che allora abitavo a Torino, non era così distante… C’era un negozio allora nella mia città che li vendeva, e quando la curiosità prese il sopravvento mi recai presso questa struttura e trascorsi li’ un bel po’ di ore ad ammirare questi battelli, visibilmente ben fatti, con cura, dalle giuste proporzioni e con dettagli allora non comuni. Non ho mai posseduto un battello di questo marchio, sono sincero, ma ne ho provati diversi e ne ho anche noleggiati svariati per uso personale e li ho usati sia con mare mosso che calmo, apprezzandone l’atteggiamento in mare, la sicurezza ed il comfort. Questa premessa è d’obbligo perché ho recentemente provato e valutato un battello di questo brand diverso dal solito nella sua conformazione. Non il “classico” gommone da diporto, bensì un gommone specialistico, studiato per la pesca, un settore che ormai seguo da anni, come appassionato e come professione. Ma un gommone che a colpo d’occhio mette subito in evidenza che chi l’ha progettato è un pescatore, perché certi dettagli, ed in certi punti dello scafo, li adotta solo chi a pesca ci va. Così sono partito da Roma per andare a La Spezia, ove il battello veniva presentato in forma ufficiale a fronte di una jointventure messa in piedi tra il Cantiere di Cologno ed un colosso motoristico fuoribordo, cui si è aggiunto anche un leader dell’elettronica. Ed allora fuori i nomi! Barracuda è il nome del battello composito, Joker Boat quello del Cantiere che lo produce, Gabriele Giannella l’angler che ha messo a disposizione di Joker la sua esperienza, Yamaha il leader mondiale motoristico e Raymarine quello per ciò che concerne l’elettronica di bordo. Manca qualcuno? Direi proprio di no! Quindi apriamo il palcoscenico ed andiamo a presentare lo spettacolo… Barracuda è un R.I.B. (dall’acronimo di Rigid Inflatable Boat) che misura fuoritutto una lunghezza di 6,70 metri e largo 2,55 il che ne consente il trasporto da gonfio su strada, e non è poco. L’idea nasce da un contatto tra Giannella e la Joker, e quando l’angler scopre che la Casa di Cologno M.se non produce gommoni da pesca che lui cerca gli propone di farne uno. La risposta non è così scontata. Molti altri avrebbero detto: “Ma lascia perdere, chi me lo fa fare..” mentre invece a Gabriele Giannella arriva una risposta quasi inattesa. “Va bene, parliamone…” E’ lo start ad un progetto che diventa completo a breve e che deve coniugare la pesca con le necessità della famiglia, perché anche i pescatori ce l’hanno! E su 6,70 metri mettere insieme le varie necessità non è così semplice! Ci vuole un’area dedicata a chi pesca attrezzata come gli serve, e ci vuole un’area per chi invece vuole prendere il sole, magari anche mentre gli angler sono in pesca, perché no? Così si studia una prua che preveda una vasca da usare per il pescato o come gavone per le attrezzature oltre al gavoncino per l’ancora, dei portacanne ad incasso, una vasca supplementare per il pescato a pagliolo con interno estraibile, ma anche un prendisole componibile da usare durante i momenti di relax. Un sedile fronte console su cui sedersi ma con sotto una prima vasca del vivo ed una console centrale per lasciare passaggio libero su ambo i lati, una console con ampio cruscotto su cui montare sofisticata strumentazione elettronica, nel nostro caso un Raymarine AXIOM da 12”, ma se ne possono montare addirittura due, un pannello elettrico con 20 interruttori, un parabrezza protettivo, una seduta bi-posto che si trasforma in appoggio lombare sollevando il cuscino, con doppio spazio sottostante separato, per piccoli oggetti e frigorifero, oltre a cassetti per gli accessori e tre portacanne fissati dietro la seduta.

Il tutto sormontato da un T-Top che impiega vetroresina ed acciaio per coprire chi guida, ma anche per offrire ricoveri supplementari a radio VHF o stereo, luci, portacanne, antenne e divergenti. Con apposite tende opzionali ed un parabrezza scorrevole poi l’area si può completamente isolare, rendendo possibile l’uso del gommone anche d’inverno o con condizioni climatiche avverse. Ma è a poppa che un pescatore trova il suo mondo. A cominciare dal pozzetto libero che misura 135 x 105 cm., con murate in vetroresina imbottite a copertura dei tubolari su cui trovano posto i portacanne a staffa o ad incasso, oltre ad un lavello completo di rubinetto, a vani servizi vari, impianto di acqua con lancia ad alta pressione per pulire il pozzetto, una seconda grande vasca del vivo con coperchio trasparente ed impianto interno di ossigenazione con temporizzatore, sfruttabile anche come seduta aggiungendovi sopra un cuscino. Sempre qui, a pagliolo, c’è un vano lungo per mettere via canne e raffi ed il gavone ove trovano posto i trasduttori dei potenti apparati elettronici. Se poi servono altri portacanne qua e la’, qual’è il problema? Si possono acquistare delle apposite plance in VTR ed incollarle ai tubolari, si fissano sopra altri portacanne a staffa e si amplia “l’artiglieria”… Il Barracuda porta fino a 12 persone, monta un serbatoio carburante da 170 litri ed impiega per i tubolari tessuto Orca da 1670 disponibile in diverse colorazioni, così come le sellerie di bordo, la vetroresina, il teak sintetico, i tientibene ed i supporti in gomma, per personalizzare il proprio battello al 100%. Grazie alla jointventure con Yamaha il modello sarà commercializzabile anche in package con uno dei tre motori proposti dalla Casa giapponese (F175A, F200G o F225F). In questo modo si potrà contare su di un abbinamento collaudato (elica compresa) ed un prezzo decisamente competitivo.

In acqua

La scelta sulla potenza da abbinare ovviamente deve tener conto delle proprie esigenze, di carico, di uso e di voglia di prestazioni, oltre che di budget. Con l’F175A si ha la soluzione più economica ma con minor tecnologia, con l’F225A si ha il top della tecnologia e delle prestazioni, mentre con l’F200G si ha il giusto compromesso prezzo-prestazioni-consumi. Il modello provato era motorizzato così, con l’F200G, quattro cilindri con 4 valvole per cilindro, VCT per la regolazione dell’apertura delle valvole stesse, acceleratore e cambio elettronici digitali Drive-by-Wire. Il motore di prova monta elica da 17”, siamo in tre al momento del test, e siamo ben carichi. Infatti oltre al pieno di carburante abbiamo il T-Top, le dotazioni di bordo complete, le attrezzature da pesca ed anche un bel po’ di batterie ed elettronica di bordo. Usciamo comunque in planata in 2,3” e da zero a 30 nodi i secondi impiegati sono 4,2. La velocità minima per trainare con l’inserimento del comando Troll è di 2,8 nodi e tocchiamo a pieno regime di giri la velocità top di 42,7 nodi con il trim al 60% della corsa. Il bello però è che si naviga a 26 nodi (andatura di crociera comoda o per tornare con mare mosso nel comfort) a 4.000 giri e consumando solo 29,3 litri/ora, oppure a 29 nodi consumando 36 litri/h. Un’inezia! E’ ovvio che chi vuole smanettare ha solo da pigiare sui comandi elettronici, morbidi e subito reattivi, ma deve mettere in preventivo che per aggiungere 16 nodi alla velocità di crociera e toccare il top, si passa a consumi triplicati, pari a 73 litri/ora. Ne vale la pena? Le performance della carena, quella del collaudatissimo Coaster 650 di casa Joker, confermano la bontà del progetto, ed anche quando proviamo il decollo sull’onda, oltre ad un mantenimento di un assetto sicuro, l’ammaraggio è preciso, pronto a riprendere la direzione iniziale. Ottima la virata, senza scodate o impuntamenti, assente il rollio, un pregio molto utile a chi pesca.