La pesca con il tenya è probabilmente la tecnica “Japan Style” che più si avvicina al nostro vecchio concetto di pesca dalla barca, proprio perchè “strutturata” arricchendo l’artificiale con un gambero.
• Marco Rasicci
Come di consueto per tutte le nuove tecniche, anche il tenya ha i suoi natali in Giappone, Paese in cui è praticata da moltissimo tempo dai pescatori locali. Loro conoscevano bene l’enorme potenzialità catturante di poter manovrare un’esca naturale con l’ausilio di un artificiale opportunamente armonioso, anche se a volte poco idrodinamico, assumendo forme goffe e impensabili dai normali canoni di pesca.
Fra le tecniche verticali il tenya è sicuramente la più facile da praticare e la più redditizia, in quanto è facilmente ghermita dai predatori e grufolatori dei fondali. Ciò nonostante ci stupirà sia per la quantità di abboccate, che per le dimensioni delle catture che, moltissime volte, superano in grandezza quelle che eravamo abituati a prendere con metodi tradizionali.
Ci sono alcuni accorgimenti che è molto importante seguire per ottenere dei buoni risultati in pesca.
Intanto si pesca rigorosamente a scarroccio, o scarroccio controllato, con l’ausilio di ancore galleggianti o, per chi lo possiede, di un motore di prua. Pescare da fermo, cioè ancorato ad un punto fisso, andrebbe ad inficiare sulle qualità catturanti di questa tecnica, che finirebbe per essere confusa con un normalissimo bolentino.
La canna è davvero importante per questa tecnica!
La canna da tenya ha normalmente lunghezza fra 2,2 e 2,5 metri. Deve avere un cimino sensibilissimo – solitamente è una vetta riportata in carbonio pieno o in fibra di vetro – ma un’azione di schiena molto potente che ci servirà sia per contrastare le prede di notevole dimensione, che non si faranno certo attendere, ma anche di fare delle ferrate efficaci facendo penetrare con decisione l’amo nell’apparato boccale del pesce.
Il mulinello rotante ha un ruolo quasi essenziale come la canna, in quanto ci faciliterà il lavoro avendo lo sgancio Free Spool.
Grazie al fatto di non avere attrito, il filo sarà sempre a contatto con il fondo. Azionando solo il pulsante Free Spool, pescando con tenya di pesi ridotti, il filo può scendere libero e veloce verso il fondo, ove rimarrà sempre a contatto con il fondale. Con un leggero scarroccio, l’esca, oscillando e fluttuando, risulterà maggiormente attirante dando maggiori frutti in fatto di pescosità.
Altro elemento d’importanza elevata è Il trecciato, in quanto deve essere estremamente tondo e penetrante in modo da eliminare l’attrito della corrente sul filo che, normalmente, tenderebbe a far allontanare il filo dalla barca e l’artificiale dal fondo.
Obbligandoci ad aumentare il peso del tenya, useremo dei buoni trecciati 4 o 8 capi con un PE 0.8/1.2 max.
Come Shock Leader utilizzeremo del fluoro carbon di provata efficacia, sfruttando la resistenza all’abrasione e la sua rigidità superiore al nylon, in diametri da 0.30/035, ed una lunghezza di 2 volte e mezzo la canna che si usa, come da indicazioni provenienti direttamente dal “Sol Levante”.
L’artificiale è importantissimo e dovrà presentare il minor peso possibile compatibilmente con la profondità, lo scarroccio e la corrente.
Per l’innesco con esche naturali utilizzeremo principalmente gamberi freschi.
I gamberi rossi surgelati vengono trattati con addittivi che sono percepiti e rischiano di allontanare soprattutto i pesci migliori.
Il gambero deve essere innescato il più diritto possibile, quasi verticalmente.
Fate uscire l’amo fisso non appena inizia la curva in modo che non sia proprio la forma dell’amo ad obbligarne la posizione.
Il secondo amo, collegato con un assist, andrà a bucare la testa del gambero, collegando il carapace alla testa, evitandone il fastidioso distacco dal corpo.
Importantissimo! Quando percepiamo le prime tocche, rilasciamo leggermente l’esca abbassando la vetta della canna verso il fondo o in alternativa, qualche centimetro di filo tramite il Free Spool. Questo faciliterà il predatore nel ghermire il nostro generoso gambero innescato.
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Marco Rasicci
Appassionato di pesca in mare praticamente da sempre, Marco Rasicci è, oltre che una guida di pesca IFG https://www.instagram.com/rasixfishing_official/?hl=it , un professionista nel settore della promozione di prodotti ed articoli per la pesca. Tale attività lo ha portato a diventare un punto di riferimento per molti appassionati ed a maturare una conoscenza di settore molto ampia. Testimonial di alcuni dei più importanti brand del mercato nazionale ed internazionale del settore pesca, accessori ed abbigliamento tecnico, collabora da anni con loro al fine di progettare prodotti sempre nuovi. Tra le tecniche praticate: traina con il vivo, tecniche verticali, slow pitch jigging, Tenya, Inciku, Tai Ruber, traina ai calamari e spinning sulle mangianze.
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