È sicuramente uno dei nodi maggiormente utilizzato per la realizzazione di shock leader tra due fili in nylon
• Mimmo Marfè
Uno dei pregi è rappresentato dal fatto che riesce a congiungere perfettamente anche fili di sezione molto diversa cosa che ad esempio non riesce al Nodo di sangue.
L’Albright è un nodo che se eseguito perfettamente arriva a mantenere un elevatissimo carico di rottura della lenza più fine utilizzata per realizzarlo.
Non è semplice eseguirlo ma vediamo insieme come si fa:
- Doppiare il filo più spesso per circa 10cm e inserire nel cappio così formato o semplicemente affiancare circa 20cm del filo più sottile.
- Avvolgere il filo sottile su se stesso e su entrambi i fili di spessore superiore. Durante questa operazione, sia il filo sottile che quelli grossi verranno trattenuti tra il pollice e l’indice della mano sinistra. La mano destra servirà invece per avvolgere il filo.
- Dopo sette avvolgimenti, inserire l’estremità del filo nuovamente nel cappio, nello stesso punto in cui era stato fatto passare all’inizio.
- Tirare dolcemente entrambi i capi del filo più spesso facendo scivolare il nodo verso il cappio. Evitare gli allentamenti agendo sia sul filo-madre che sulla estremità del filo leggero. Tirare poi quanto più è possibile i fili-madre sulla estremità del filo sottile. Tirare poi quanto più e possibile il filo madre e tagliare le parti eccedenti.
- La capacità di adempiere al compito di parastrappi sarà determinata dal piombo utilizzato, dal diametro del tratto più grosso del filo, dalla lughezza dello stesso mai inferiore ai 7 o 8 metri e infine anche dall’accessoristica utilizzata per la giunzione dello stesso parastrappi al trave. Una delle possibilità in ambito non agonistico consiste nel realizzate uno o più snodi sullo stesso parastrappi. Questa ultima opzione consiglia l’utilizzo di lenze clear.
Mimmo Marfè
Giornalista, una vita vissuta in riva al mare. A sette anni le prime esperienze da riva con primordiali cannette in bambù, poi le prime telescopiche in fenolico. In Sardegna a fine anni 70 le prime esperienze dalla spiaggia e le prime catture mirate. La passione abbinata alla continua ricerca porta alla possibilità di poter elaborare modalità di pesca dalla spiaggia in ambito Mediterraneo. Da qui il primo libro “Surf Casting In Mediterraneo” edito come i successivi quattro dalla casa editrice Olimpia. Esperienze condivise sulle pagine del pioneristico Surf Casting Report, poi di Pesca in Mare e per decenni di Pescare Mare. L’approdo all’editoria digitale come naturale evoluzione della comunicazione con la consapevolezza che anche per me c’è sempre possibilità imparare.