Adattando un po’ il famoso “essere o non essere” di William Shakespeare con “esserci o non esserci”, il tormentone di quest’anno per molti Cantieri, si è da poco concluso il Salone Nautico Internazionale di Genova più difficile nella sua storia.
• Luciano Pau
Quello del 2020 non sarà certamente ricordato per il suo sessantesimo compleanno, questo è poco ma sicuro. Una data così importante meritava sicuramente di essere festeggiata in modo differente, con maggiore leggerezza ed enfasi, con minori timori se non addirittura paure, ma soprattutto senza contingentamenti di persone e senza mascherine. Ma la realtà è stata un’altra. Certo, non va assolutamente sottovalutato il fatto che comunque alla fine il Salone Internazionale Nautico di Genova si è regolarmente svolto, dall’1 al 6 ottobre, il che non è poco in considerazione del fatto che tutti gli altri eventi fieristici più importanti (Cannes in primis) sono saltati, causa COVID-19. Anch’io, lo ammetto, ho avuto un po’ di perplessità e di paura ascoltando tutto quanto avveniva intorno a noi, a chi ipotizzava una totale impreparazione da parte dell’Ente Organizzatore nel gestire il pubblico, di come il pubblico stesso si sarebbe comportato in quest’assembramento di massa quasi obbligato visti gli spazi comuni da condividere, il tutto svolto in una Genova che aveva già scelto di obbligare i propri cittadini all’uso della mascherina anche in aree aperte. Poi però ho sentito alcune aziende, il vero motore di questo settore, ho ascoltato la loro voglia di esserci, chi mosso dall’ottimismo dettato comunque da un fine stagione estivo “salvato” post-lockdown a fronte di corse contro il tempo e di prolungamento di orari di lavoro se non proprio della creazione di più turni di lavoro, chi dalla voglia di ripagare un pubblico che comunque aveva fatto sentire, in qualche modo, la sua vicinanza ad Aziende che hanno sofferto, che hanno anticipato soldi ai propri dipendenti cui loro hanno risposto: “se Genova si fa, noi veniamo a trovarvi….”.
Qualche espositore al Salone mi ha detto: “Non potevamo non esserci, ci sarebbe sembrato di tradire i nostri clienti, i nostri amici non partecipando ad un evento che da tantissimi anni ci riunisce tutti, nel bene e nel male”. Come si fa in una squadra, si vince, si perde e si soffre tutti insieme. Certo, molti brand hanno scelto di non esserci, nomi altisonanti che già di per se stesso valevano il prezzo del biglietto, e ad un occhio esperto bastava salire in cima al Padiglione B, uscire sulla terrazza e guardare le banchine per rendersi conto di quanti “meno espositori” ci fossero quest’anno. Però, alla fine, devo ammettere che girando per gli spazi interni ed esterni, si respirava abbastanza la solita “aria da Salone”, ho incontrato molte delle solite persone che incontro una volta l’anno in quell’occasione e soprattutto, ho visto una rilevante presenza di pubblico. Non solo il primo giorno, quello dell’inaugurazione che di solito lascia un po’ il tempo che trova a livello di affluenza, ma anche quello successivo, nel weekend in particolare e poi ancora lunedì e martedì, il sei ottobre che ha coinciso con la chiusura ufficiale di questa edizione. Meno pubblico sicuramente, limitato negli ingressi da una rigida (perlomeno questo è stato detto) stretta sugli ingressi. Biglietti venduti solo on-line e tetto massimo d’ingressi al giorno. Però persone interessate veramente.
D’altronde chi avrebbe rischiato il contagio per farsi, come spesso accadeva nelle scorse edizioni, una passeggiata sognando di comprare qualche cosa che non avrebbe mai comprato? Quindi, al di là dei numeri di biglietteria (71.168 ingressi complessivi), interessanti più per l’ente organizzatore e le statistiche che per le Aziende, queste ultime (presenti 824 brand) hanno riscontrato un pubblico attento e mirato, molto più appagante che non affluenza e basta. E tutto questo nonostante il meteo abbia fatto le bizze, perchè in effetti, non bastava il problema COVID, ci si è dovuta mettere anche un’allerta meteo che, già al secondo giorno, aveva fatto ventilare l’ipotesi addirittura di una “non apertura del Salone” qualora l’allerta meteo fosse diventata di colore rosso. Alla fine c’è stata pioggia, vento forte che ha impedito le uscite in mare per un paio di giorni, ma in conclusione al motto di “tutto andrà bene”, è “andato tutto bene”! Ed il settore, che aveva chiuso il 2019 con un trend in crescita del +12% e che potrebbe chiudere il 2020 in pareggio o con perdite accettabile, il che sarebbe già un ottimo risultato, se lo merita veramente. A patto che la pandemia non ci costringa ad una nuova chiusura forzata, il che significherebbe, un colpo mortale per il settore. Ma veniamo al Salone in pillole. Da vedere c’erano parecchie novità, esposte in tanti casi in anteprima mondiale non essendosi svolta, come anzidetto Cannes. Tra queste, in ambito motoristico, Suzuki, che ha festeggiato quest’anno il centenario dalla sua nascita, lanciando un motore in soli 100 esemplari proprio per suggellare questo memorabile appuntamento. Si tratta del DF350A Anniversary, svettante a centro stand, accompagnato da una delle altre due novità motoristiche della prossima stagione, ossia il DF140BG e da un’importante novità in ambito ecologico, con la campagna “Clean Ocean Project”, con motori che d’ora in poi contribuiranno a pulire il mare attraverso un sofisticato sistema di filtraggio interno. Mercury e Yamaha come sempre hanno catalizzato gran parte dell’attenzione con le loro novità. Per la Casa dei tre diapason anche il sistema Helm Master EX per il controllo e la gestione dei propri motori, oltre all’esposizione dei nuovi fuoribordo V MAX SHO. Poi l’italianissima Selva ed il fuoribordo COX da 300 cavalli diesel. Tante le anteprime nel settore delle barche e dei gommoni.
Questi ultimi erano presenti in massa e tra le novità di casa Capelli by Yamaha, sia il RIB Tempest 750 che l’imbarcazione CAP 33 WA, poi il LOMAC Adrenalina 10.5 ed il Gran Turismo 10.5 entrambi in allestimento Limited Edition 60th Anniversary, gli inediti MASTER 699 Fishing (presentato al Pescare Show ma qui alla sua prima in acqua), il MASTER 699 GP ed il MASTER 996 GP. Eppoi la JOKER BOAT con l’anteprima assoluta del suo Coaster 650 Plus che si è aggiudicato, per la categoria unità pneumatiche il Design Innovation Award 2020, premio assegnato anche al TT Invictus nel settore barche, mentre il Premio speciale all’innovazione è andato allo scafo MAMBO di Moi Composites, inedito e particolarmente accattivante. Altra novità visibile in anteprima assoluta a Genova è stata la SAVER 330 WA, la nuova ammiraglia del Cantiere siciliano motorizzabile fuoribordo, mentre da Ranieri International erano esposti i nuovi modelli NEXT 285 LX per le imbarcazioni rigide ed il Cayman 23.0 Sport nella categoria battelli pneumatici. Infine MED, l’azienda ravennate, che ha presentato in anteprima il nuovo gommone da pesca VALIANT, l’850 SPECIAL SERIES. Solo due le aziende che esponevano per il settore dell’elettronica di bordo al piano superiore del padiglione B, ossia NAVICO e GARMIN. Quest’ultima ha puntato molto sul nuovo sistema di gestione dell’imbarcazione OnDeck, mentre per Navico le novità riguardavano tutt’e tre i brand di sua proprietà, ossia LOWRANCE (presentato il motore elettrico Trolling Ghost nelle nuove misure ed il nuovo apparato Hook Reveal), SIMRAD con il nuovo NSS Evo3S ed il charplotter Zeus3S dedicato ai velisti dal marchio B&G. Ma questo è solo un accenno di quello che era esposto e forse, a posteri, si può tranquillamente dire che chi non se l’è sentita di andare a visitare il Salone Internazionale di Genova, si è perso davvero tanto…. ma c’è tempo per rifarsi, ovviamente COVID permettendo!