L’occasione è rappresentata da un torneo internazionale di Long Casting. Dall’Italia partono in tre: Filippo Montepagano, Leonardo Stefanini e il mio amico Biagio Morra.
• Mimmo Marfè
Argentina e Italia sono oggi le rappresentative più forti al mondo e Montepagano e Morra sono componenti delle nostre rappresentative campioni del mondo e vice campioni lo scorso anno in Sud Africa. La località è Miramar, al sud della capitale Buenos Aires. E’ l’argentino Bustos ad aggiudicarsi il trofeo, seguito da Filippo Montepagano. Il nostro Biagio Morra piazza due quinti, con una punta di 258,22. Conclude la gara comunque quinto a 22 centimetri dal quarto. Tirare con il “vento di casa” è comunque un piccolo vantaggio. Troppo ghiotta l’occasione per un’avventura al mare del tutto nuova per i nostri. Innanzitutto siamo in oceano e correnti, maree, venti sono ben altra cosa rispetto alle condizioni mediterranee. Qui a Miramar il surf casting si pratica rispettando le peculiarità del territorio. Le migliori condizioni si hanno con mare torbido e formato ma con vento abbastanza teso che tiri di spalle. Potremmo dire alla faccia di tutte le definizioni che: Mare che Vai, Surf che trovi.
Le prede più presenti in questo tratto di costa sono prevalentemente ombrine di buona taglia e razze (chucho) che arrivano anche a 30 chili. Il vento di spalle è un’importante condizione, in quanto consentirà di raggiungere punti di pascolo sempre molto esterni e valutati tra i 150 ed i 180 metri. Filippo e Biagio provano a interpretarla a modo loro. I piombi devono essere necessariamente ogivali ma dotati di robusti rampini, in quanto devono volare ma nel contempo tenere bene il fondo. Bisogna trovare equilibri perfetti per far viaggiare grossi bocconi di gambero fresco (preferibilmente) o di sardina a quelle distanze. Si utilizzano i classici Impact Shield, bait clip della Breakeway, eccellenti con esche voluminose. Comunque il bait clip risulta essenziale. Entrambi i bocconi vanno compattati con filo elastico. I nostri utilizzano lenze robuste in bobina e finali dello 0,60mm. Iniziano con canne da distanza abbinate a rotanti. Lanciando in ground i nostri pur ottimi lanciatori non riescono a traguardare le distanze utili per cui passano al lancio pendolare che darà buoni risultati. Gli argentini, ben addestrati al loro mare, utilizzano invece dei multifilamenti in bobina dello 0,10mm che sicuramente aiutano nel lancio rispetto a diametri in nylon prossimi allo 0,40mm. Altra particolarità consta nel fatto che il picchetto è utilizzato esclusivamente per le operazioni di innesco o cambio finale, poi una volta effettuato il lancio la canna viene poggiata con il pedone sul suolo e il dito indice è poggiato sul filo che esce dalla bobina del mulinello, per poter meglio avvertire la tocca. L’esperienza è stata sicuramente singolare per i nostri amici di pesca e va ad arricchire un bagaglio di conoscenza che li renderà sicuramente maggiormente eclettici in qualsiasi circostanza.
Mimmo Marfè
Giornalista, una vita vissuta in riva al mare. A sette anni le prime esperienze da riva con primordiali cannette in bambù, poi le prime telescopiche in fenolico. In Sardegna a fine anni 70 le prime esperienze dalla spiaggia e le prime catture mirate. La passione abbinata alla continua ricerca porta alla possibilità di poter elaborare modalità di pesca dalla spiaggia in ambito Mediterraneo. Da qui il primo libro “Surf Casting In Mediterraneo” edito come i successivi quattro dalla casa editrice Olimpia. Esperienze condivise sulle pagine del pioneristico Surf Casting Report, poi di Pesca in Mare e per decenni di Pescare Mare. L’approdo all’editoria digitale come naturale evoluzione della comunicazione con la consapevolezza che anche per me c’è sempre possibilità imparare.