Era salpato da Palermo il 15 dicembre 2021 alla volta dell’Oceano, per affrontarlo, attraversarlo e vincerlo. Lo scopo era di raggiungere Los Angeles dopo quasi 10.000 miglia di navigazione, e l’obiettivo è stato raggiunto il 23 maggio scorso…
• Luciano Pau
Sergio Davì, ci ha abituati ad imprese fuori dal comune. Ma uno dei suoi obiettivi è da sempre superarsi, mettersi alla prova e raggiungere nuovi traguardi. Quello completato quest’anno a fine maggio è però “molto sopra le righe”! Lo è per il numero di miglia percorse (quasi 10.000), per la varietà di Paesi toccati nelle varie tappe, per la durata dell’impresa, ma anche perché la stessa è stata realizzata con un gommone. Eh si, perché il comandante Davì ha fatto tutto questo a bordo di un RIB della Nuova Jolly, un Prince 38 CC, e con a poppa una coppia di fuoribordo Suzuki DF300B. Due gli Oceani attraversati, oltre 500 le ore impiegate per questa grande avventura, 21 le tappe che hanno costellato il percorso, 13 delle quali in notturna. 49,5 le miglia percorse nella tappa più corta, tra Fuerte Sherman e Panama, 1.770 miglia quelle della tappa più lunga, che hanno comportato sei giorni di navigazione “senza soste” giorno e notte.
La bravura di Sergio Davì non è stata solo quella di arrivare a conclusione dell’ultima tappa, ma soprattutto quella di saper gestire le più incredibili situazioni affrontate in mare e di adattarsi alle condizioni spesso impervie superandole. “Il tratto più veloce e che mi ha anche stupito è stato quello dalle Isole Canarie a Capo Verde, ossia nella tappa Gran Canaria-Mindelo, quando pur avendo il gommone molto carico di carburante per poter affrontare le quasi 900 miglia nautiche, sono riuscito a mantenere una media buonissima. Come tratto più lento e forse uno dei più impegnativi invece, ricordo quello da San Carlos a Ensenada, lungo le coste della California, quando un fortissimo mare di prua mi ha accompagnato per tutta la navigazione”.
Indispensabili alleati nell’impresa sono stati i motori Suzuki installati a poppa. Due DF300B con eliche contro-rotanti Suzuki Dual Prop. Due esacilindrici da 4.400 cc, con architettura a V, prestazionali ma anche parsimoniosi nei consumi. A fine raid infatti la media/consumi per miglio è risultata essere di 1,7 litri a motore, veramente molto interessante considerando i carichi sul RIB e le condizioni meteo-marine. “I motori sono sempre stati accesi; non li ho mai spenti durante la navigazione e soprattutto durante la traversata atlantica durata 6 giorni da Capo Verde alla Guyana Francese, e non hanno mai perso un colpo!”, ha asserito entusiasta Davì. L’impresa, oltre a scopi sportivi e di test delle attrezzature portate al loro limite, ha avuto anche un aspetto ecologico. Grazie alla collaborazione con l’IZS Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Sicilia e l’ATeN Center dell’Università degli Studi di Palermo, durante la traversata Davì ha effettuato dei prelievi esaminati poi dai laboratori per accertare lo stato d’inquinamento delle acque ed in particolare la presenza delle microplastiche e di metalli pesanti.
Rientrato alla base, ora sta già sicuramente pensando alla prossima avventura….
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