Un nuovo motore dotato di una grande coppia ai bassi regimi di giri. Un motore per correre e per far entrare in tempi brevissimi in planata anche scafi di misure importanti. Si chiama KURO e vuol dire nero!
• Luciano Pau
Nero come la notte, nero come il mistero, nero come l’eleganza… In giapponese la parola KURO ha diversi significati, ma in casa Suzuki da un paio di mesi a questa parte KURO significa anche: potenza e coppia! No attenzione, non è una traduzione questa che troverete su internet o sui vocabolari, però lo è allo stato di fatto, trattandosi del nuovo fuoribordo del brand di Hamamatsu e soprattutto dopo averlo provato in acqua. Il Suzuki DF250 KURO, questo il suo nome completo, è stato presentato in anteprima al Salone Internazionale Nautico di Genova a settembre, ma in quell’occasione non siamo riusciti a provarne le potenzialità in acqua a causa delle pessime condizioni meteo-marine registratesi durante i giorni della nostra permanenza. Ma non siamo stati i soli ad essere penalizzati in ciò. Ed è per questa ragione che Suzuki Italia ha deciso di mettere in pista un altro appuntamento per i test, invitando la stampa nazionale presso lo Yacht Club Como, sull’omonimo lago. Una finestra di bel tempo, con temperature basse ma non bassissime, ha consentito la prova in acqua del nuovo motore su di un tris di soluzioni da diporto: un Focchi 730, un Nauma-Tec Freccia 800 ed unTullio Abbate Sea Star RS.
La prima domanda che sorge spontanea è: perché un nuovo 250 cavalli in una gamma Suzuki che già prevede altre due versioni in tale potenza (una meccanica ed una elettronica)? Bè, perché forse mancava un motore che puntasse moltissimo sullo spunto, sulla coppia a basso regime di giri e sulle prestazioni, pur mantenendo le caratteristiche tecniche delle altre versioni. Stessa cilindrata di 4.028 cc., stesso rapporto al piede di 2,08:1, stessa architettura del gruppo termico con 6 cilindri a V con angolazione di 55° e 24 valvole, stesso alesaggio per corsa da 98 x 89 mm. Ma allora in cosa è cambiato? Ve lo dico scindendo l’estetica dalla tecnica. Esteticamente è cambiato nel colore e nella forma della calandra, che adotta una nuance nera opaca (Matte Black) ed un rivestimento anti-corrosione oltre a fregi in rilievo. Propone due prese d’aria laterali, una frontale ed una di scambio d’aria superiore per garantire una miglior aerazione dei componenti interni. Un insieme di cose che lo rendono molto accattivante e sportivo già sotto questo aspetto. In basso è cambiato perché oltre ad una nuova scatola del cambio con nuovo profilo dell’ogiva e con prese d’acqua molto più efficaci, adotta una pinna asimmetrica tendente verso destra che, oltre a compensare la rotazione destrorsa del motore, riduce l’attrito e migliora le virate. Il gruppo termico abbiamo invece detto che è lo stesso, ossia un esacilindrico da 4 litri con 4 valvole per ogni cilindro.
Il DF250 KURO è dotato di Suzuki Precision Control, per una guida più snella, regolare ed immediata, senza cavi, ha l’asse di trasmissione disassato rispetto all’albero motore, per gravare meno sullo specchio di poppa e per produrre una prima riduzione che, sommata ad una seconda nel piede con rapporto finale di 2,08:1, consente l’installazione di eliche di diametro maggiore. Ha il VVT, acronimo di Variable Valve Timing per la regolazione dei tempi di apertura delle valvole, gestite da un bialbero a camme, una delle fonti della potente coppia sin “dal basso” come si dice in gergo. L’alimentazione si affida al sistema di iniezione elettronica sequenziale multi-point ed alla tecnologia #consumameno Suzuki Lean Burn, per ridurre l’apporto di carburante a favore di aria in base alle necessità effettive di uso del motore, ottenendo riduzione dei consumi e migliore combustione. Può avere opzionalmente il Suzuki Keyless Start System, per avviare il motore senza l’uso della chiave che può rimanere al sicuro tranquillamente in tasca, diventando così anche un interessante antifurto. Ma la vera e propria differenza del DF250 KURO con gli altri DF250 la si è ottenuta lavorando sull’elettronica del motore in aggiunta al nuovo piede. Ciò ha permesso di tirare fuori potenza a bassi regimi di giri favorendone l’impiego su mezzi da diporto particolarmente prestazionali. Ma è un motore che sostituisce qualche altro fuoribordo già in gamma? Ha dei limiti? Intanto diciamo subito che non va a sostituire nessun motore in gamma, ma si va ad aggiungere all’offerta già a catalogo. Per quanto riguarda i limiti, se così vogliamo chiamarli in alternativa a “specifiche caratteristiche”, sono essenzialmente due: uno è quello di essere disponibile solo in un’unica lunghezza (XL), extralungo; il secondo è che non è dotato dello switch interno che ne consente la trasformazione da destrorso a sinistrorso, il cosiddetto Suzuki Selective Rotation e non ne esiste una versione “sinistra”. Ciò significa che non è possibile impiegare il KURO in una soluzione a doppia motorizzazione. Questo perché il KURO deriva da una versione già presente sul mercato americano studiata per imbarcazioni mono-motore, come ad esempio quelle da blackbass. In questo modo diventa una proposta ben precisa per chi ha specifiche esigenze. A livello di prezzo al pubblico il KURO si posiziona, con i suoi 27.250 euro IVA inclusa comprensivo di pre-rig, più in alto sia delle due versioni da 250 cavalli già esistenti (DF250 e DF250AP), che per pochissime centinaia di euro, del DF300AP. Somme peraltro finanziabili con il progetto ad interessi zero messo in atto da Suzuki. Dopo la teoria però passiamo alla pratica e vediamo cos’ho riscontrato durante i test in acqua, effettuati, come anzidetto, con tre differenti scafi con in comune tra loro solo la “passione per la velocità”.
La prima cosa che mi ha più colpito è ovviamente ciò che mi aspettavo dopo tanta prefazione, ossia una coppia veramente importante sin dal basso dei giri, ma anche una ripresa che dà sensazioni importanti quando i giri sono intorno ai 3.500/4.000. Una potenza che si sente, che si gusta, che dà emozioni e nel contempo un pizzico di brivido, anche se i mezzi su cui i KURO erano installati sono abituati a cotanta esuberanza. Non ho avuto difficoltà a toccare e superare i 50 nodi con nessuna delle soluzioni messe a disposizione, con le quali a volte ho giocato con manovre azzardate a pieno regime di giri (6.200/6.300), mentre altre ho semplicemente gustato la prontezza nelle risposte e quel “piacere” di sentirsi spingere dalla potente accelerazione. Per ora mi fermo qui, invitandovi a breve a leggere sul nostro magazine le prove dettagliate di due dei tre mezzi in prova, e più precisamente quella del Nauma-TEC Freccia 800 by Nuova Jolly e del Focchi 730.
Per maggiori info sui motori Suzuki: www.suzuki.it
Le caratteristiche tecniche
Modello | DF250 KURO |
Tecnologia | 4 Tempi |
Potenza | 250 hp (184 Kw) |
Regime di giri | 5.700 – 6.300 |
Motore | 6 cilindri a V 55° con 24 valvole e DOHC |
Cilindrata | 4.028 cc. |
Alesaggio per corsa | 98 x 89 |
Alimentazione | 54 A 12 V |
Rapporto di riduzione al piede | 2,08:1 |
Peso a secco con elica | Kg. 289 |
Lunghezza gambo | X da 635 mm |
Produttore
Suzuki Motor
Importatore e distributore esclusivo per l’Italia:
SUZUKI ITALIA S.p.A.
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 – Robassomero (TO)
Tel. Numero Verde 800-452625
www.marine.suzuki.it
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Luciano Pau
Giornalista iscritto all’Ordine Interregionale del Lazio e Molise dal 1995, vanta un’esperienza di oltre 35 anni nel mondo della nautica e dello sport, tra cui la pesca, che segue ormai assiduamente da oltre 10 anni. Ha collaborato per vent’anni con alcune delle principali riviste del settore nautico e pesca, occupandosi di test d’imbarcazioni e di gommoni, di articoli tecnici legati alle tematiche nautiche e motoristiche in genere, di elettronica, attrezzature da pesca e seguendo eventi a livello nazionale ed internazionale. Oggi è direttore del web magazine Fishing Boat Magazine ed organizzatore di eventi.