Purtroppo ancora in pieno clima COVID, abbiamo cercato di fare il punto della situazione attuale con SUZUKI ITALIA, intervistando Paolo Ilariuzzi.
• Luciano Pau
Abbiamo posto una serie di domande a Paolo Ilariuzzi, di SUZUKI ITALIA, che da poco ha incrementato le sue mansioni interne. Vogliamo fare con lui il punto della situazione ad inizio primavera 2021, parlando di quanto accaduto nei mesi scorsi e della nuova stagione che sta iniziando. Ecco quanto ci ha detto:
D: Ciao Paolo, innanzitutto benvenuto sulla nostra rivista on-line. Volevo in primis farti i complimenti per i nuovi incarichi che hai da breve assunto. Si tratta di un ampliamento del ruolo, già non semplice che coprivi di Responsabile del settore commerciale, o sbaglio?
R: Grazie Luciano, mi fa molto piacere ricevere i tuoi complimenti, considerata la conoscenza di lunga data che ci unisce e la reciproca stima. Devo ammettere che questo ampliamento del ruolo comporterà una bella sfida nella gestione del tempo e delle priorità, ma anche tante soddisfazioni date da due settori dove l’emozione e l’adrenalina fanno da padrone. La decisione aziendale di unire moto e marine ha l’obiettivo di ricercare sinergie utili per entrambi i settori, condividendo i benefici di quei programmi validi per le due divisioni.
D: Facciamo subito un piccolo salto indietro alla stagione 2019/2020. Siamo partiti bene a gennaio, poi a febbraio abbiamo vissuto insieme al Pescare Show l’arrivo inatteso della pandemia. Da qui in poi il lockdown, i drammi umani e tutto il resto. Però mi sembra che da maggio in poi, con il ritorno ad una normalità lavorativa seppur limitata, sia stato possibile recuperare i mesi di chiusura. O sbaglio?
R: E’ stato proprio così. Da una situazione di fermo totale nel mese di marzo e aprile, a maggio abbiamo visto una forte ripresa dell’interesse da parte del mercato e avuto un’impennata degli ordini. La ragione nasce dalla necessità di mantenere un distanziamento sociale e le famiglie hanno ritenuto l’imbarcazione il luogo più sicuro dove trascorre le vacanze lontano dagli assembramenti estivi. Questo ha fatto crescere non solo il mercato del nuovo, ma anche quello dell’usato che ha avuto la sua gloria, consentendo ai Concessionari di incrementare il fatturato anche nell’assistenza.
E il trend positivo continua anche in questa stagione nautica.
D: Te l’aspettavi una così grande voglia di “mare” da parte delle persone che, in un certo senso, hanno voluto lasciare alle spalle tutti gli altri problemi? Non dimentichiamo tra l’altro le difficoltà lavorative, la cassa integrazione pagata in ritardo, attività chiuse a tempo indeterminato. Di conseguenza anche una crisi di liquidità che personalmente pensavo sfociasse in un “anno di passione”, ed invece così non è stato…
R: Un po’ c’era da aspettarselo, ma certamente non in questi termini che hanno sorpreso anche me, nonostante io sia un inguaribile ottimista. Credo che la lettura di questo comportamento sia da vedere nelle mille costrizioni e divieti imposti dall’emergenza sanitaria. Le persone sono stanche di dover rinunciare alla libertà personale e credo che questo abbia risvegliato i desideri ancestrali dentro ognuno di noi con la conseguente volontà di investire i propri risparmi per dare sfogo alle passioni tenute a freno.
D: Peraltro mi sembra che anche per questa nuova stagione 20/21 si stiano ottenendo risultati insperati. Il Salone di Genova sembrava dover essere poco interessante, ed invece è stato considerato uno dei migliori dell’ultimo decennio. I cantieri segnalano già vendite con consegne ormai posticipate ad autunno inoltrato. Che sta succedendo secondo te? Una nuova interpretazione del senso della vita? Una consapevolezza da parte della gente che occorre vivere il presente senza pensare troppo al futuro? Oppure il pensiero che tanto in vacanza non ci si può andare come prima, in spiaggia è meglio non andare, quindi la barca o il gommone diventano le soluzioni ideali?
R: Credo che la risposta sia la somma di tutto quello che hai detto. Il Salone Nautico di Genova 2020 ha fatto segnare un’affluenza record di pubblico se pensiamo alla curva pandemica in crescita in quei giorni, ai giorni di maltempo avuti durante la manifestazione, addirittura trasformatisi in allerte meteo. Invece c’è stato un ottimo successo, l’affluenza è stata alta e il pubblico si è auto-selezionato facendo arrivare al salone soprattutto gli appassionati, determinati ad acquistare. Chi avrebbe mai scommesso mentre stavamo organizzando il salone….
Anche i Cantieri più strutturati hanno vissuto questo rialzo repentino inaspettatamente e dobbiamo dire che questo trend in crescita è un fenomeno presente anche nel resto dell’Europa.
D: Se i Cantieri segnalano già, come detto prima, un “sold out” per barche e gommoni. Qual è la situazione attuale in campo motoristico e poi, specificatamente in casa Suzuki? Ci sono potenze che stanno andando per la maggiore rispetto ad altre? C’è più richiesta di motori con o senza patente?
R: I motoristi beneficiano da sempre di una “doppia” domanda, quella che proviene dalla vendita delle imbarcazioni nuove e quelle che proviene dalla necessità di ri-motorizzare barche già esistenti.
La somma di queste due domande ha fatto sì che la domanda di motori fuoribordo sia aumentata in maniera netta ed è stata altresì anticipata di diversi mesi rispetto alle “normali” stagioni. A marzo abbiamo praticamente venduto quasi tutti i motori disponibili per la stagione 2021.
D: Suzuki continua ad essere un’Azienda molto tecnologica, ma non solo. Un’Azienda che punta anche molto sul Customer Care per dare sicurezza ai propri clienti. Su quale delle due strategie SUZUKI ITALIA punta di più: sull’acquisire nuovi clienti attraverso l’adozione di nuove tecnologie o sull’affidabilità dei prodotti e sul post-vendita?
R: Tecnologia e soddisfazione del Cliente viaggiano di pari passo perché per Suzuki la tecnologia è sinonimo di soddisfazione dei bisogni dei Clienti. Normalmente cerchiamo nella progettazione di accontentare le esigenze concrete che nascono dai Clienti. Navigare ottenendo ottime performance, ma senza dover sostenere costi eccessivi dovuti al consumo di carburante è uno degli esempi alla base dei bisogni primari e che noi con il sistema Suzuki Lean Burn abbiamo soddisfatto. Ci piace accontentare il nostro Cliente e dargli sicurezza anche nel post vendita. Ci piace essere chiari e trasparenti e in questo senso, ad esempio, grazie al programma Suzuki manutenzione Chiara abbiamo reso visibili anticipatamente, attraverso il nostro sito, i costi della manutenzione che si desidera effettuare presso qualsiasi punto di assistenza ufficiale.
Quando c’è soddisfazione per il prodotto, i Clienti si fidelizzano e agiscono da opinion leader, alimentando il sistema.
D: La concorrenza avanza in tema di potenze e ricomincia la corsa verso “chi ce l’avrà più grande a listino”. Suzuki attualmente è ferma al DF350A, ma sappiamo di progetti avanzati per superare tale soglia. Cosa e quando, se è possibile dare qualche anticipazione? Vedi un limite a questo fenomeno o sarà una corsa all’infinito?
R: Un limite ci sarà, e sarà quello dettato dalla domanda di mercato, dalla tipologia di imbarcazioni costruite dai cantieri e dalle necessità dei nostri Clienti. Suzuki è al lavoro per sviluppare nuovi fuoribordo che abbiano una potenza superiore all’attuale top di gamma da 350 cavalli, ma il concetto di potenza per Suzuki non è fine a sé stesso. Suzuki cerca nella potenza anche la fruibilità, la sostenibilità e l’utilità per il Cliente. Tutti i fuoribordo Suzuki vengono sviluppati seguendo il concept “The Ultimate outboard motor”, uno sviluppo dettato dalla ricerca continua del miglior fuoribordo presente sul mercato. Questo è avvalorato dai 9 Award ricevuti dall’NMMA per l’innovazione tecnologica, la praticità e i costi di servizio ridotti che si traducono in un effettivo vantaggio per il Cliente.
D: Con l’arrivo sul mercato di sempre nuove e grandi potenze fuoribordo, consideri ormai al tramonto il mercato degli entrobordo ed entrofuoribordo, fatta ovvia eccezione per le grandi imbarcazioni?
R: Per il momento la domanda è spostata verso il prodotto fuoribordo, più facile da gestire e dalla grande affidabilità. Ne è la riprova che ormai anche imbarcazioni da 13 o 14 metri vengono progettate per la propulsione fuoribordo. La soluzione dei motori fuoribordo lascia inoltre molto spazio disponibile a bordo, che diversamente sarebbe occupato dai motori entrobordo.
D: Una delle ultime soluzioni tecnologiche messe in campo da Suzuki, vista a Genova, riguarda la salvaguardia ambientale. Un argomento questo che avete preso a cuore da diversi anni. Siamo passati dalla pulizia delle spiagge e dei mari alla riduzione dell’impatto ambientale nella Vostra Azienda. Per finire poi ad un sistema di filtraggio delle acque per ridurre l’inquinamento dalle plastiche. Quali sono i prossimi step di Suzuki in materia?
R: La filosofia senza compromessi di rispetto per l’ambiente, che emerge dal Suzuki Group Code of Conduct, cita testuali parole: “Per tramandare alle generazioni future lo stupendo pianeta in cui viviamo e assicurare il benessere della società, dobbiamo prendere atto che le azioni di ciascuno di noi hanno un impatto rilevante sulla Terra, pertanto Suzuki farà ogni sforzo per preservare l’ambiente globale”.
Credo che questa frase sia la traduzione di tutte le attività che Suzuki ha messo in campo per preservare l’ambiente, che non sono legate solo ai prodotti, ma a tutto il ciclo produttivo e alle attività di marketing a livello globale.
Oltre alle attività che hai citato, relative alla pulizia degli ambienti naturali, Suzuki, ha sviluppato un sistema di raccolta delle microplastiche presenti nelle acque dei mari, dei laghi o dei fiumi. Tale sistema permette di pulire e rendere migliore la qualità dell’acqua mentre si naviga, usando il fuoribordo Suzuki come filtro. Un progetto semplice, ma geniale che permetterà ad ognuno di noi di contribuire alla pulizia dell’ambiente, senza troppa fatica. Il concetto che “ognuno di noi può fare la differenza” sta molto a cuore a Suzuki ed è per questo che lo sviluppo dei nuovi prodotti tiene conto di questo imprescindibile modo di pensare. Anche il Suzuki Lean Burn è nato con l’obiettivo di consumare meno carburante e di conseguenza abbattere le emissioni inquinanti.
Per contribuire alla riduzione dei rifiuti in plastica, stiamo sostituendo i materiali d’imballaggio in plastica, in luogo dei quali viene utilizzata la carta. Solo da questa iniziativa, considerando esclusivamente la divisione Suzuki Marine, sarà possibile ridurre di circa 2,3 tonnellate ogni anno la produzione e l’uso di plastica, che verrà quindi sostituita da materiale ecosostenibile.
Coerenti con l’impegno preso con l’ambiente e col mare, anche nelle sedi di lavoro abbiamo cambiato le nostre abitudini e messo in atto alcuni comportamenti eco-friendly: abbiamo diminuito l’uso delle bottiglie e bicchieri di plastica a favore di erogatori dell’acqua comunale, borracce, tazze e tazzine di ceramica; eliminato i cestini singoli a favore della raccolta differenziata collettiva; abbiamo favorito la piantumazione di alberi nella sede di lavoro; abbiamo rinnovato l’impianto elettrico ottenendo una maggiore efficienza energetica;
D: Ultima domanda, ovviamente legata al mondo della pesca. Suzuki e la pesca, un binomio sempre più vivo se non addirittura in espansione. Quanta valenza ha, nelle vostre ricerche tecnologiche e strategie di mercato, il settore dei pesca-sportivi. In una vostra classifica interna sui “consumatori di prodotto” a che punto si trova il settore pesca-sportivo?
R: Il settore della pesca sportiva conta circa 2,5 milioni di pescatori sportivi, per non parlare dei pescatori professionali. Nello specifico, quelli che pescano da natante, che siano sportivi o professionali, rappresentano il 30% del mercato nautico e molti scelgono un fuoribordo per motorizzare la loro imbarcazione. Quindi è scontato che si debba tenere in considerazione questo settore nei propri studi di marketing e anche nello sviluppo tecnologico. Negli studi di affidabilità e durabilità, considerate le ore di navigazione fatte dai pescatori, questa categoria risulta essere un ottimo panel di ricerca. Inoltre pesca sportiva vuol dire grande passione per il mare e per l’ambiente marino. Noi abbiamo unito questi due concetti e attraverso i nostri Suzuki Fishing Team abbiamo cercato di regalare emozioni a chi ci segue sui canali social o sui media; e devo dire che la cosa ha funzionato. Sono in molti quelli che ci chiamano per entrare a far parte del nostro Team. Ora abbiamo in serbo un altro progetto che ci consentirà di avvicinarci sempre più ai nostri fans “pescatori” e condividere in prima linea esperienze e informazioni su questo sport e sui fuoribordo Suzuki, che “spingono” la passione in mare e sulle acque interne.
Stiamo anche per annunciare la partnership con la Federazione Pesca Sportiva FIPSAS che ci vedrà impegnati nei Campionati nazionali 2021 e anche come partner nelle attività di anti-bracconaggio nelle acque interne.
Insomma come vedi, siamo immersi fino al collo!
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Luciano Pau
Giornalista iscritto all’Ordine Interregionale del Lazio e Molise dal 1995, vanta un’esperienza di oltre 35 anni nel mondo della nautica e dello sport, tra cui la pesca, che segue ormai assiduamente da oltre 10 anni. Ha collaborato per vent’anni con alcune delle principali riviste del settore nautico e pesca, occupandosi di test d’imbarcazioni e di gommoni, di articoli tecnici legati alle tematiche nautiche e motoristiche in genere, di elettronica, attrezzature da pesca e seguendo eventi a livello nazionale ed internazionale. Oggi è direttore del web magazine Fishing Boat Magazine ed organizzatore di eventi.