E’ stato visto, perlomeno chi c’è andato, al Salone Internazionale Nautico di Genova il nuovo progetto Suzuki legato in modo forte e determinante al problema dell’ecologia e tutela ambientale.
• Redazione
D’altronde Suzuki è da ben 10 anni che si è esposta a favore della salvaguardia ambientale, sia che si tratti di mari, che di laghi, che di fiumi. La plastica, purtroppo, è una piaga del nostro secolo, che continua ad ammassarsi in quanto difficilmente smaltibile, e quando arriva in acqua attraverso le foci dei fiumi, naviga fino a creare delle vere e proprie isole di materiali indistruttibili, con gravi danni all’ambiente ed ai suoi abitanti. Nel 2010 ha preso il via l’iniziativa Clean-Up the World Campaign, una campagna mirata alla pulizia delle acque cui hanno aderito filiali Suzuki, dipendenti e manager e che quest’anno accende la decima candelina. La stessa Suzuki ha già inserito nei suoi sistemi produttivi e di imballaggio nuovi materiali alternativi, tra cui la carta per la spedizione di parti di ricambio. Ora invece si è andati a lavorare proprio dentro i motori, sfruttando un “naturale” sistema di aspirazione che i motori fuoribordo hanno. Si tratta, e come detto lo abbiamo potuto visionare montato sul nuovo DF140BG esposto a Genova, di un nuovo dispositivo integrato che consente di filtrare le acque marine durante il processo di raffreddamento del motore, e di trattenere, attraverso un filtro, le impurità ed in particolare le microplastiche. Il progetto fa parte del Suzuki Clean Ocean Project, un’iniziativa a livello mondiale mirato alla salvaguardia di ambienti sempre più attaccati dalla plastica. Gli ingegneri di Suzuki hanno pertanto pensato di applicare al tradizionale sistema di aspirazione dell’acqua per il raffreddamento dei loro motori fuoribordo, un condotto con filtro che consente appunto, prima che le acque tornino in mare, di trattenere le micro-impurità, contribuendo così ad una pulizia delle acque. Il sistema è installabile in modo semplice sul proprio motore e non incide sulle prestazioni del motore stesso. I dati globali del benefit derivante da questo tipo di applicazione sono ancora in fase di studio approfondito ma, dal Giappone, che ha effettuato delle ricerche in tal senso, emergono già dei riscontri estremamente positivi. Tale dispositivo sarà disponibile come optional per i motori Suzuki dal 2021 ma l’obiettivo della Casa giapponese è di arrivare a montarlo di serie sulla sua gamma.
Ulteriori info sono reperibili sul sito www.suzuki.it