Siamo andati a provare il nuovo TUCCOLI T250 VM Evoluzione, motorizzato per l’occasione con un top di gamma Suzuki, il DF350 AMD. Un allestimento curato all’eccesso per la pesca e per il comfort, visto l’abbinamento opzionale con il Seakeeper e con il Seakeeper Ride. Una barca per divertirsi, per pescare, per tutti…
• Luciano Pau
Citi il nome Tuccoli e ti viene immediatamente in mente il mondo della pesca. Un nome legato ai fishing boat nostrani, che si contrappongono ai più blasonati modelli americani, ma non per questo meno belli, meno funzionali, meno prestazionali, anzi…. Un tempo il brand toscano era unicamente legato ai cosiddetti “motori in pancia”, gli entrobordo, considerati “l’unica soluzione possibile” per chi pesca. Niente motori esterni e quindi più spazio a poppa e motori longevi e parchi nei consumi. Da un po’ di anni a questa parte però tutto ciò è cambiato. Sono sempre di più gli scafi da diporto (cruiser o da pesca) che propongono nuove soluzioni motoristiche al posto degli entrobordo. I fuoribordo, complici nuove potenze che ormai, a livello di cavalli, sembrano non conoscere freni inibitori, stanno prendendo posto a poppa in mono o pluri-motorizzazioni. Anche sulle barche da pesca. Tuccoli Marine ha iniziato a sposare questo neo progetto di conversione parziale qualche anno fa, in concomitanza con l’arrivo della nuova proprietà. Una proprietà lungimirante, che ha visto un’opportunità nuova di mercato da non lasciarsi sfuggire, convertendo alcuni modelli ai fuoribordo e progettandone nuovi già direttamente studiati per questo nuovo tipo di motorizzazione. Ed insieme a questa novità è arrivata tanta tecnologia, la Tuccoli Advanced Manufacturing Technology, che ha portato nuovi concetti costruttivi e strutturali atti a migliorare la navigazione, e non solo, dei propri scafi. L’ultima versione in ordine cronologico presentata poco più di un mese fa porta il nome di T250 VM Evoluzione. Ai più attenti non sfuggirà la prima parte del nome del modello (T250 VM) in quanto già visto su di un altro modello, quello progettato in collaborazione con Volpi Marco (di qui l’acronimo VM) e di cui ancor oggi è felicissimo possessore nonché condivisore dei suoi molteplici successi. In effetti la “sua versione” che resta saldamente a catalogo, è la base per la creazione dell’“Evoluzione”, un sostantivo/nome che sta a sottolineare tutte quelle migliorie tecnologiche di cui si accennava prima. Su questo modello se ne vedono ben sei, a cominciare dalla carena che sfrutta il progetto TPH (Tuccoli Progressive Hull) con opera viva a stellatura variabile, oppure la Tuccoli Modular Deck (TMD) per rendere più facile la customizzazione pre e post vendita. Oppure ancora la TDS (Tuccoli Double Structure) una struttura atta a rinforzare lo scafo e contrastare le torsioni naturali durante la navigazione, o la TCT (Tuccoli Carbon Technology) che prevede l’uso di carbonio in coperta al posto della tradizionale vetroresina, al fine di alleggerire lo scafo (meno 34% del peso globale), senza ridurre la robustezza. L’introduzione del carbonio nel processo produttivo ha consentito tra l’altro di compensare i maggiori pesi di tutta la strumentazione ed accessoristica montata a bordo. Tutto qui? Anche no! Perché la tecnologia Tuccoli è stata applicata anche in cose più ludiche, come le prestazioni audio, migliorate creando una cassa acustica tra guscio e coperta TAP (Tuccoli Audio Performance), o predisponendo una gestione semplice di tutta la componentistica di bordo attraverso la TSL (Tuccoli Smartlink), una vera e propria rete di bordo plug&play. La Tuccoli T250 VM Evoluzione, è diventata barca da gara del blasonato Suzuki Fishing Team per tutto il 2024, ed è stata motorizzata con un Suzuki DF350 AMD in colorazione White. Come dicevo è uno scafo iper-accessoriato, anche se poi sta all’armatore scegliere ciò che vuole o non vuole a bordo.
Qui, su questo modello, la joint-venture con alcune aziende leader ha consentito di installare “il meglio” attualmente sul mercato. Come l’elettronica di bordo GARMIN, che ha fornito un display GPSMAP 9000 da 19”, un modulo ecoscandaglio GSD 28 con funzioni LiveScope XR Plus, due strumenti più piccoli, da 5” (un’unità di controllo GHC 50 ed un display TD50), il sistema radar GMR 18xHD3 ed il precitato motore elettrico Force Kraken. Come il Seakeeper ora disponibile anche per imbarcazioni più piccole come nel caso del TM250 VM Evoluzione, o il Seakeeper Ride, oppure i rivestimenti del piano di calpestio della SeaDeck by ACR Marine, le tappezzerie della Sileather e l’accessoristica da pesca, (portacanne, rocket ed addirittura un supporto per l’ecoscandaglio LiveScope personalizzati) della Pratiko Fishing Equipment. Un cenno all’estetica dello scafo, che si propone con una wrappatura totale delle murate, a base nera con inseriti gialli e bianchi oltre alla grande “S” di Suzuki all’estremità di prua, dettagli che conferiscono allo scafo un aspetto ancor più sportivo ed accattivante.
La coperta ripercorre gli stilemi del T250 VM classico, fortemente voluti da Marco Volpi, quindi con una prua libera e calpestabile in cui si può tranquillamente pescare e sulla cui estremità spicca il motore Force Kraken in posizione di riposo ed il gavoncino per il calumo. Il piano di calpestio, rivestito di morbido e facilmente pulibile SeaDek è interrotto centralmente da un unico portellone che da’ accesso all’area sottostante. Una grande cala in cui stivare ogni cosa e dove ha trovato posto anche il Seakeeper modello 1. Le murate interne sono interamente percorse da imbottiture, comode sia che si stia poggiati con la schiena da seduti, sia nelle fasi di pesca. Fronte console è presente il divano bi-posto che cela nella parte sottostante un capiente vano. L’area di pilotaggio propone un T-Top rigido che protegge dal sole e chiudibile perimetralmente con tende, supportante antenne varie ed i portacanne fissi, oltre ad un parasole telescopico (opzionale). I passavanti che fiancheggiano la console accompagnano all’area di guida ed al pozzetto. La prima mette a disposizione: box radio e VHF in alto, un frontale console maggiorato per l’adozione dell’MFD da 19” Garmin più i due piccoli laterali, un cruscotto più in basso per strumenti, volante a tre razze, pannelli interruttori, monoleva motore e, in basso, portelli di accesso interno con chiusura dove sono sistemate le batterie. Completano il tutto un parabrezza protettivo e la bussola. Sul lato di dritta un portello verticale cela gli staccadeviabatterie e gli interruttori. Un grande cassero centrale pluri-funzionale offre al pilota un poggiareni per la guida in piedi, mentre nel lato rivolto verso poppa ospita un divanetto con schienale condiviso. Sollevando il coperchio sottostante si accede a due aree separate tra loro. In alto l’area porta oggetti (artificiali, terminali, piombi e varie), in basso la vasca per il pescato con impianto drenante. Il pozzetto è ampio e misura quasi 2 mq a divanetto poppiero chiuso, con vasche per il pescato laterali e vani per i servizi. Sulla murata a baglio, all’estremità, troviamo il divano abbattibile all’occorrenza per guadagnare spazio, un portello apribile sul lato di dritta poppavia per l’imbarco delle prede o per l’accesso al motore ed a barra, sulla sommità, due vasche per il vivo con ossigenatore, di serie da 60 litri, da 80 litri in aggiunta opzionale. L’estremità poppiera si completa con il bracket su cui è fissato il motore, i portacanne fissati alla spalletta posteriore a baglio e le due plancette laterali il bracket, di cui una con scaletta a scomparsa.
In acqua
Ho già detto che la motorizzazione scelta per il test è caduta su di un Suzuki DF350AMD, massima potenza installabile e top di gamma per la Casa giapponese, con la sua timoneria elettroidraulica integrata che crea meno ingombri, i sei cilindri a V, i doppi iniettori, il nuovo piede più idrodinamico, oltre a tutta la tecnologia che ben conosciamo di questo brand, tra cui il sistema d’iniezione multi point, il Lean Burn ed il sistema di aspirazione d’aria sulla calandra che filtra l’umidità in essa contenuta prima dell’invio ai cilindri. Ha la doppia elica come il modello precedente, per sfruttare appieno potenza e direzionalità. Il mare di oggi, con creste bianche tirate da un forte vento, ci aiuta a capire l’utilità dello stabilizzatore Seakeeper quando arriva l’onda al traverso, ma soprattutto di apprezzare i regolatori di assetto Seakeeper Ride, che compensano il tentativo di beccheggio. È bene sottolineare però che si tratta di optional e che l’imbarcazione può farne tranquillamente a meno se tali accessori, utili ma non indispensabili, non rientrano nel proprio budget. Effettuo il test con a bordo solo una persona oltre al sottoscritto, e nel serbatoio dedicato al carburante contiamo 240 litri su circa 310 disponibili. Non abbiamo acqua. In compenso, e l’ho già sottolineato, il peso non manca, e sfioriamo a stima le 3 tonnellate nonostante siamo solo in due, in quanto sono imbarcate: 5 batterie al piombo, il motore di prua, il Seakeeper, più tutta l’accessoristica dedicata alla pesca, il T-Top ed ovviamente il DF350AMD. Ciò nonostante, il motore si fa carico del tutto senza grandi problemi, portandoci in planata in poco più di 3 secondi a 13 nodi. Scivolando tra il cavo di un’onda e l’altra riesco a “tirare” il motore, non intervenendo sul trim e neppure facendo lavorare il Seakeeper Ride, almeno nella fase iniziale. A 4.000 rpm tocchiamo 25 nodi di velocità con un consumo orario di 45 litri. Oltre questo regime decido per comodità di fruire dei benefici del regolatore di assetto e del trim, che porto al 10% della sua corsa. La navigazione si auto-stabilizza e posso “chiedere” al motore senza grosse remore. A 4.600 giri tocco i 30 nodi, arrivo a 32 nodi a 5.000 giri e raggiungo il massimo raggiungibile senza rischiare di fare danni a bordo a 5.500 giri ed i 37,7 nodi, con consumi orari di 107 litri. Mancano ancora circa 800 giri all’appello, si potrebbe regolare ancora meglio l’assetto, si potrebbero aggiungere i 4 nodi che il Cantiere asserisce di aver raggiunto con condizioni meteo-marine diverse, ma perché rischiare inutilmente? Ho provato il mezzo in condizioni non usuali, perché non è “obbligatorio” uscire con tutti i mari. Ho comunque rilevato un buon comportamento della carena e della sua stellatura variabile anche in queste condizioni difficili, so che c’è ancora una riserva di potenza da raggiungere e prestazioni da ottenere, ma ritengo che sia inutile cercare di refertare un qualche cosa che sarebbe comunque falsato dall’impossibilità di regolare al meglio il tutto. Preferisco approfittare della condizione marina per giocare un po’ con il Seakeeper e scoprire che garantisce un ottimo effetto “ventosa” quando attivato e con mare al traverso. Certo, il problema è che incide in modo importante sul prezzo finale, però, pur non essendo magari un “plus” per tutti, c’è da tenerlo in considerazione. Quanto costa alla fine il modello provato? Non è stato possibile quantificarlo al momento visti i tantissimi contenuti, ma sappiate che nella versione base viene proposto a € 76.400 + I.V.A..
Le caratteristiche tecniche Tuccoli T250 VM Evoluzione
Categoria do progettazione CE | C/D |
Lunghezza f.t. | m. 7,89 |
Larghezza f.t. | m. 2,25 |
Peso senza motori | a partire da kg. 2.200 circa |
Potenza max installabile | 350 hp FB |
Carburante di serie | litri 310 |
Portata persone | 6/8 |
Motorizzazione prova | 1 x 350 hp DF350 AMD SuzukiElica 3 pale in acciaio da 23” |
Prezzo di listino (IVA esclusa) | in versione base € 76.400 |
Tuccoli Marine
Via Milano, 15
57014 – Collesalvetti (LI)
Tel. +39 0586/980502
Mail: info@tuccolimarine.com
www.tuccolifishingboats.com
Le caratteristiche tecniche Suzuki DF 350 AMD
Modello | DF350 AMD |
Tecnologia | 4 Tempi |
Potenza | 350 hp (257 Kw) |
Regime di giri | 5.700 – 6.300 |
Motore | 6 cilindri a V 55° con 24 valvole e DOHC |
Cilindrata | 4.390 cc. |
Alesaggio per corsa | 98 x 97 |
Alimentazione | Multipoint elettronica sequenziale |
Alternatore | 54 A 12 V |
Rapporto di riduzione al piede | 2,29:1 |
Peso a secco con elica | Kg. 352 |
Prezzo | € 38.400 IVA compresa |
Importatore e distributore esclusivo per l’Italia:
SUZUKI ITALIA S.p.A.
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 – Robassomero (TO)
Tel. Numero Verde 800-452625
www.marine.suzuki.it
Rilevamenti
Giri | Nodi | Consumi totali |
600 | 2 | 2 |
1.000 | 4,2 | 4,2 |
1.500 | 5,8 | 8,2 |
2.000 | 7 | 11,2 |
2.550 | 8,7 | 20 |
3.000 | 12,9 | 29 minimo planata |
3.500 | 19 | 38 |
4.000 | 25 | 45 |
4.600 | 30 | 66 trim 10% |
5.000 | 32 | 78 trim 10% |
5.200 | 33 | 95 trim 10% |
5.500 | 37,7 | 107 trim 0% |
Condizioni generali di prova
Meteo: sole, vento teso, mare formato
Carichi: 2 persone, dotazioni di bordo, 240 litri di carburante
- Velocità minima in planata 13 nodi
- Velocità di crociera economica 25 nodi
- Velocità di crociera veloce 32 nodi
- Velocità massima raggiunta 37,7 nodi
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Luciano Pau
Giornalista iscritto all’Ordine Interregionale del Lazio e Molise dal 1995, vanta un’esperienza di oltre 35 anni nel mondo della nautica e dello sport, tra cui la pesca, che segue ormai assiduamente da oltre 10 anni. Ha collaborato per vent’anni con alcune delle principali riviste del settore nautico e pesca, occupandosi di test d’imbarcazioni e di gommoni, di articoli tecnici legati alle tematiche nautiche e motoristiche in genere, di elettronica, attrezzature da pesca e seguendo eventi a livello nazionale ed internazionale. Oggi è direttore del web magazine Fishing Boat Magazine ed organizzatore di eventi.