Livornese, sin da piccolo ha sviluppato la sua “passione per la pesca” favorito dalla vicinanza al mare e da un nonno che gli ha insegnato i primi rudimenti su questo meraviglioso sport. Un altro tassello della famiglia degli Humminbird Fishing Team!
• Redazione
D – Ciao Valerio, come nasce la tua passione per la pesca?
R – Ho iniziato all’età di 3 anni grazie a mio nonno Franco, orataio vecchio stampo, veterano del Molonovo e della Vegliaia, le dighe foranee livornesi. Mi ha insegnato a portare la barca all’età di 6/7 anni, un gozzo in legno con entrobordo 6 cv Diesel che si accendeva con il pittillo stile Bud Spencer e Terence Hill. Ad 8 anni io guidavo nei fossi labronici mentre lui ripassava palamiti, ormai si fidava al punto che non alzava neanche più la testa;
D – Qual’è la tua specialità di pesca preferita?
R – Amo tutte le pesche in mare. La traina col vivo è quella che mi affascina di più, non vedo da meno però il bolentino e il light drifting, che possono farti vivere combattimenti mozzafiato con prede importanti pescando con diametri sottili e canne leggere;
D – Quanto tempo riesci a dedicare alla pesca?
R – Io gestisco uno stabilimento balneare a Castiglioncello ( Li ) e quindi nei mesi di Luglio e Agosto sono bloccato li. Inizio ad affilare gli ami a settembre e diciamo che poi, da ottobre fino a maggio vivo praticamente in barca. Ho la possibilità di pescare otto mesi senza sosta.
D – Sei testimonial Humminbird, perchè hai scelto questo brand?
R – Conoscevo già le qualità e le prestazioni dei prodotti Humminbird, facili da usare, intuitivi e con un futuro che faceva trasparire innovazione e crescita tecnologica. Quando parlai con Maurizio Pedone capii subito che lo spirito del gruppo era sano, genuino e sincero, all’interno del quale mi sarei sicuramente trovato bene, e così è stato;
D – Che apparato/i utilizzi?
R – Io ho un Solix 12 MSI+ MDI+;
D – Quale pensi siano i punto di forza del tuo/tuoi apparati per il tipo di pesca che pratichi?
R – Una cosa importante che vorrei dire è che sento e vedo spesso pescatori che credono ancora di aprire la scatola che ricevono e montare a caso la sonda sulla poppa della barca. Ogni strumento rende il massimo delle prestazioni quando si esegue un montaggio in maniera corretta, che poi è più facile a farlo che a dirlo, basta seguire i consigli e le istruzioni. Io sono follemente innamorato del mio Solix, a volte guardo le schermate e mi sembrano quadri, in alcuni post infatti ho citato l’arte come rappresentazione grafica delle mie marcature.
La sua capacità di discriminare ì target, la mangianza dal predatore, il fondale dalla mangianza e tutto quello che circonda in quel momento la situazione di pesca, risulta uno spettacolo.
Riesco a vedere il pasturatore quando cade sul fondo e centra in pieno la palla dei pesci in pastura.
Humminbird è intuitivo, facile da usare, passaggi tra una funzione e l’altra velocizzati.
Un altro suo punto di forza sono le sonde che si auto-produce, potendo così competere anche sotto il punto di vista del prezzo sul mercato oltre ad aver creato una sinergia e una potenza di lettura pazzesca tra sonda e monitor;
D – Infine quanto reputi importante oggigiorno l’impiego di un apparato multifunzione o di un ecoscandaglio nel tuo tipo di pesca, e perchè…?
R – Mi sento di dover essere sincero, l’uso di questi strumenti è diventato micidiale, ma la ciliegina l’ha messa Minn Kota, arrivando al punto di creare abbinamenti imbarcazioni/motore che difficilmente non riescono a trovare pesce. Abbiamo raggiunto livelli tecnologici altissimi, aiutandoci sia nella ricerca dello spot, nella ri-mappatura dei fondali, che nella ricerca delle marcature. Sta a noi a questo punto essere grati alla tecnologia, ma non abusarne.