Il Vertical Jigging è una disciplina totalmente diversa da quello che si possa normalmente pensare.
Vediamo quindi alcuni dettagli da prendere in considerazione al fine di affrontare al meglio la nostra giornata di pesca a Vertical Jigging (VJ). …
• Gianluca Zambernardi
Per prima cosa dobbiamo disporre di un apparato (ecoscandaglio, in soluzione singola o apparato combinato echo/chartplotter) che funzioni alla perfezione, in modo da poter individuare con precisione le nostre prede che andremo ad insidiare su fondali che andranno dai 30/40 metri fino a volte anche a 100-150 metri e, in alcuni casi, anche oltre i 200 metri quando si pratica la pesca Tropicale. Per questo motivo il perfetto funzionamento dello strumento è fondamentale.
Il meteo
Di solito occorre cercare le giornate più calme perché pescare a VJ sui 70/80 metri o anche più restando fermi sul punto dove ci sono i predatori non è così facile, in particolare in presenza di vento, di corrente e di mare mosso che ci fanno scarrocciare veloci. In queste condizioni non riesci a pescare perfettamente in modo verticale sullo spot. Un aiuto, in presenza di queste difficili condizioni, potrebbe arrivarci dal motore, con il quale cercare di mantenere il più possibile una posizione verticale.
IL VJ potrebbe risolvere una giornata difficile, dopo aver trascorso tutto il giorno su marcature importanti ma con pesci che non hanno dato il minimo cenno di attività. Facendo due “jiggate” sulle marcature questa disciplina potrebbe fare la differenza, addirittura scatenando l’attacco immediato di un dentice o di una ricciola. Il perché di questa differenza di atteggiamento da parte delle prede dipende da molteplici cose:
- lo spostamento dell’acqua da parte dell’artificiale;
- il movimento repentino dell’artificiale;
- la novità, l’effetto sorpresa, che nel caso di un predatore può scatenare l’effetto aggressivo e predatorio che lo contraddistingue.
Vi racconto un aneddoto accadutomi due anni fa.
Eravamo a pesca di tonni in una giornata di mare calmo e temperatura calda, insomma un giornata fantastica. Ad un certo punto iniziamo a vedere delle belle marcature sull’eco. Detto fatto ci mettiamo a lavoro per cercare di allamare il nostro amico ma, dopo circa 1 ora, non c’è stato modo di farlo mangiare. È a questo punto che mi son detto: fammi provare con il jig !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sbam!!!!!!!!!!!!!!! Effettuo la prima calata ed ecco subito allamato un tonno, senza indugio. Questo, per la mia esperienza, significa che l’effetto sorpresa, il nuovo movimento, l’artificiale al posto delle classiche sardine, hanno fatto scattare l’attacco da parte del tonno al nostro artificiale in tempo 0. Volete sapere che artificiale ha dato questo risultato?
Un Blue Flame da 210 GR Blu argento!
Il periodo migliore
Il periodo migliore secondo me per praticare il VJ è quello che va da ottobre a fine aprile, perché possiamo andare ad insidiare varie prede, tipo Dentici, Ricciole, Cernie e pesci vari di fondale. Gli Orari ideali invece quelli che di solito vanno dal fine della marea al culmine dell’altra marea.
Gli spot
Di solito gli spot migliori sono le secche isolate, i relitti, le franate importanti (tipo quando sei su una scogliera e trovi una franata che scende di 20/30 metri). E’ li che si potranno trovare diverse varietà di pesci, dai Dentici agli Scorfani, dalle Ricciole alle Cernie.
I terminali
Dipendono dal tipo di prede che andremo ad insidiare. Solitamente per le prede classiche come Ricciole, Dentici, Cernie, Scorfani ed altri tipi di pesci similari i terminali da 0,80 vanno più che bene. Se si punta ad insidiare pesci tipo Tonni invece, allora il mio personale consiglio sarà quello di aumentare leggermente il diametro ed andare direttamente su un 09-100 mm,
Nel prossimo articolo vi farò vedere come si prepara una canna da VJ, le giunzioni treccia-nylon-nylon, gli ami e la scelta degli artificiali.